Roma

Poche prostitute. E Sora perde il finanziamento

Bocca di rosa non abita e soprattutto non esercita dalle vostre parti, per cui i finanziamenti regionali potete scordarveli. È questo, tradotto dal politichese, quanto si è sentito rispondere il Comune di Sora, cittadina in provincia di Frosinone, al momento del rifiuto da parte della Regione Lazio di un finanziamento di circa 30mila euro. La storia va raccontata dall’inizio: tutto il mondo è paese e così anche a Sora, 30mila abitanti e famosa per aver dato i natali a Vittorio De Sica, benché abbastanza isolata rispetto alle grandi strade di comunicazione, il fenomeno della prostituzione comincia farsi sentire. E così l’assessorato comunale alle pari opportunità pensa bene di attivarsi presso la Regione e chiedere un finanziamento ad hoc per il recupero e l’integrazione di soggetti deboli, soprattutto donne immigrate e, tra queste, quelle provenienti dalla realtà della prostituzione.
Anche se i soldi a disposizione non sono tantissimi (30mila euro per l’appunto) l’intenzione è comunque quella di avviare un progetto per creare strutture e servizi. Il Comune prepara la sua bella relazione e la invia alla Pisana. Sembra una pratica come tante, ma alla Regione storcono il naso davanti a uno dei dati contenuti nel fascicolo: a Sora, secondo una relazione di pubblica sicurezza, esercitano solo 3 prostitute. Troppe poche, insomma, per concedere quei soldi, e così il finanziamento regionale sfuma.
Nella cittadina ciociara la notizia corre veloce (un po’ come l’arrivo di bocca di rosa nella famosa canzone di De Andrè) e il commento più in voga è più che altro ironico: se l’avessimo saputo prima che servivano più prostitute, ci saremmo attrezzati per tempo. Anche perché un po’ tutti sanno benissimo che in realtà le tre meretrici indicate sono solo quelle in qualche modo identificate in varie operazioni di polizia.

E poi, guarda caso, proprio il giorno prima del rifiuto da parte della Regione, il quotidiano locale «La Provincia» titolava su una «invasione» di nuove prostitute lungo le strade della periferia di Sora.

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