Podestà: «Così lUdc tradisce i suoi elettori»
17 Giugno 2009 - 09:06MEMORIA CORTA Adesso il presidente del Pd «scorda» i giudizi taglienti di Marcora contro di lui
Cinque anni fa per raccattare voti Filippo Penati passò una seratina al Leoncavallo. Risultato? La sua giunta ha spesso e volentieri sostenuto le attività del centro sociale arrivando persino a offrirgli il premio Isimbardi. Oggi linquilino di via Vivaio per «restare aggrappato sceglie come alleato Daniele Farina, portavoce del centro sociale» dice Guido Podestà. E proprio il duo Penati and Farina ringrazia lUdc per «non aver lasciato gli elettori liberi di scegliere» continua il candidato Pdl e Lega. Già, «lUdc milanese che si schiera con me, che sceglie di appoggiarmi viene commissariato» denuncia Guido Podestà: «Scelta incomprensibile, dopo che a Cinisello ci siamo apparentati, che a Sesto lUdc appoggia il Pdl e che sono positive le esperienze di governo in Comune e Regione». Come dire: «I valori dellUdc hanno ancora un significato o sono unaccozzaglia di tipo elettoralistico?».
Interrogativo che trova risposta nei virgolettati dellapplauso di Penati e dei suoi pasdaran: «Dopo il ballottaggio si apre una prospettiva di confronto politico su temi come la famiglia e le protezioni sociali e i costi della crisi» chiosa il candidato della sinistra. Che, adesso, preferisce non commentare i giudizi taglienti dati in campagna elettorale su di lui da Enrico Marcora dellUdc: «Occorre dimezzare i costi che finora Penati ha fatto gravare sulle tasche dei cittadini», «occorre realizzare le grandi opere finora bloccate», «nasconde una scarsa attività amministrativa fatta più che altro di slogan». Sì, avete letto bene: valutazioni firmate dal candidato sindaco dellUdc sulloperato di Penati e pure, nellultimo caso, sull«ingiustificato» attacco che Penati fece al prefetto di Milano pochi giorni prima del voto sul fronte della sicurezza.
Evidente, dunque, che così «lUdc tradisce i suoi elettori» osserva Podestà: «La stragrande maggioranza degli iscritti e degli elettori la pensa come il segretario milanese dellUdc che il segretario nazionale ha rimosso». E mentre Stefano Maullu osserva che «questa decisione dà il senso di quanto poco i vertici romani conoscano la realtà dellUdc ambrosiano», Andrea Mascaretti è convinto che «lelettorato Udc non darà neppure un voto a Penati che nella sua giunta aveva dato le deleghe del Lavoro e della Famiglia agli assessori di Rifondazione comunista». Intanto, un buon numero di dirigenti Udc si prepara a uscire dal partito di Pierferdinando Casini e a far campagna elettorale per Guido Podestà. E Penati? Che fa? Stasera elabora strategie politiche con lex sessantottino Daniel Cohn-Bendit dà manforte a Penati.
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