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Quei politici che per i voti tifavano per gli okkupanti

Promesse in campagna, poi dietrofront: l'emergenza casa "risolta" sempre a parole

Quei politici che per i voti tifavano per gli okkupanti

Roma - Piroette, voli pindarici, promesse e infine rapidi dietro front. Si dice tutto in campagna elettorale pur di accaparrare voti tanto si sa, ottenuta la poltrona di sindaco, è facile ripulirsi, trasformandosi in paladini della legalità e della giustizia.

Ieri il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, commentando il piano di sgomberi degli alloggi predisposto da Aler e Prefetto, ha spiegato che questo serve a coniugare «prevenzione, assistenza e repressione del racket e di chi pensa che occupare non sia reato». Eppure proprio lui il 10 novembre del 2010, durante il confronto con gli altri tre candidati alle primarie milanesi del centro-sinistra, giustificava l'occupazione delle abitazioni come atto di «legittima difesa in caso di necessità».

Ma tra gli esponenti della sinistra Pisapia non è il solo ad avere questo potere camaleontico. Anzi.

Un'intercettazione telefonica aveva fatto passare i guai anche al vicesindaco di Roma Luigi Nieri, finendo in un fascicolo d'inchiesta per gli sgomberi della scuola Hertz, dell'Angelo Mai e di via delle Acacie, che avevano visto 39 indagati. Il 21 marzo l'esponente Sel, parlando con Giorgina Pilozzi, portavoce degli occupanti, aveva promesso che avrebbe forzato la mano al Tribunale di Roma sulla vicenda dell'Angelo Mai. Questo, riferendosi al fatto che già che la notte prima il Comune era riuscito a far sospendere le operazioni, utilizzando i poteri di emergenza previsti dalla legge.

Alla donna dall'altra parte del filo aveva spiegato: «Dobbiamo fare un incontro io e la segreteria del sindaco tra oggi e domani mattina sulla... con l'avvocatura, per capire come procediamo sul passaggio, soprattutto per quanto riguarda la vicenda dell'Angelo Mai, ma non solo. Ieri sera abbiamo forzato la mano…».

E che dire infine del sindaco partenopeo Luigi De Magistris? L'ex pm, una volta eletto primo cittadino, ha dato l'avallo nel settembre 2013 a una sanatoria, mandando avanti però il consiglio comunale, che in pratica ha legalizzato l'occupazione abusiva di centinaia di case comunali.

Questo in barba a centinaia di famiglie in graduatoria da anni, che si sono viste scippare l'abitazione da quanti l'hanno ottenuta facendo la voce grossa e puntando sulla forza.

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