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Chi vuole arrestare Berlusconi

Allarme sull'assalto delle toghe rosse: "Se accade, fate la rivoluzione"

Chi vuole arrestare Berlusconi

«Se mi arrestano, fate la rivoluzione». Sono parole di Silvio Berlusconi, pronunciate ieri dal palco della convention degli amministratori di Forza Italia. Una battuta, un timore o un sospetto? Berlusconi è uomo che ama scherzare su quasi tutto ma non sulle libertà (non solo la sua), per cui escluderei la prima ipotesi. Evidentemente in qualche procura, direi nelle solite procure, qualcuno non ha perso la speranza di realizzare il sogno che insegue da oltre vent'anni: togliere fisicamente di mezzo il leader del centrodestra. Non importa come, tutto è lecito, pure l'illecito.

Del resto neppure il più ottimista dei berlusconiani solo tre anni fa, nel pieno dell'offensiva giudiziaria (prima condanna definitiva e caso Ruby) poteva immaginare che nell'estate del 2015 Berlusconi fosse ancora in grado di fare da collante a uno schieramento politico alternativo, e potenzialmente vincente, alla sinistra. Digerite le scissioni (suicide per chi le ha innescate), gestiti malumori e sbandamenti di prime e seconde file, superato lo choc del ciclone Renzi, tra i moderati sta tornando dopo tanto tempo una visione politica forte e, cosa che non guasta, l'ottimismo. Nell'offerta politica sta per arrivare qualche cosa di nuovo, e a noi poco importa se questo manterrà il nome di Forza Italia o si chiamerà pizza e fichi, quante facce nuove e quante note saranno chiamate a farne parte: è un dibattito che appassiona, e spaventa, gli addetti ai lavori, non i cittadini che invece guardano alla sostanza più che alla forma.

Berlusconi, è vero, sta guardando anche oltre il perimetro in senso stretto e convenzionale del suo partito, il che non significa che abbia smesso di guardarci dentro. E la novità è che da fuori il recinto c'è chi sta girando intorno per capire, curiosare, compresi quegli elettori che da anni si astengono dal voto. Un nuovo centrodestra oggi si può fare, e non è certo quello abortito da Angelino Alfano, figlio non di accordi e progetti ma di tradimenti (per non parlare del movimento di Fitto).

Renzi e il suo governo hanno esaurito spinta e benzina ben prima del previsto. Per altri motivi il premier mai eletto potrà anche rimanere ancora in sella, ma la sua macchina da guerra ha imboccato un binario morto. Per questo probabilmente qualcuno sta pensando di arrestare Berlusconi. Cioè arrestare l'alternativa a un governo tutto tasse, ventriloquo della Merkel. Gli italiani non hanno mai fatto rivoluzioni, un po' per convenienza e un po' per codardia. Al massimo si sono accodati a quelle di altri.

Ma questa volta, Dio non voglia che accada, potrebbe valerne la pena.

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