Politica

A 61 anni il parto in vitro per il figlio gay: «Un dono»

La «nonna» è diventata pure mamma: usando l'ovulo dell'altra figlia. Sui social si grida all'incesto

Valeria Robecco

New York Quando Matthew Eledge ha annunciato il matrimonio con il fidanzato Elliot Dougherty ha perso il lavoro di insegnante in una scuola cattolica del Nebraska. I due volevano anche un figlio, ma temevano che per una coppia gay ottenere il permesso di adottare un bambino nello stato conservatore del Midwest sarebbe stato quasi impossibile. Così a realizzare il sogno del giovane ci ha pensato la madre. È stato «un dono di una madre a suo figlio, sapevo quanto fosse importante per lui», ha spiegato Cecile Eledge, 61 anni, che per nove mesi ha portato in grembo una bimba concepita in vitro. Uma Louise Dougherty Eledge è nata due settimane fa al Nebraska Medical Center di Omaha con un parto naturale, ed è la prima neonata al mondo partorita da sua nonna, con una fecondazione artificiale che ha coinvolto anche la sorella di Dougherty. Lea Yribe, infatti, ha donato i suoi ovuli, ed Eledge lo sperma, in modo che il nascituro avesse il materiale genetico da entrambe le parti della famiglia.

La madre del 32enne Matthew si è offerta di portare a termine la gravidanza dopo che i medici hanno accertato il suo ottimo stato di salute. Tra le possibili complicazioni per le donne incinte più attempate ci sono il diabete gestazionale e l'ipertensione, e l'equipe medica ha monitorato attentamente la gravidanza, considerata ad alto rischio. Anche se, come ha spiegato lo specialista Carl Smith, Cecile era sana e in forma grazie alla dieta e all'esercizio fisico, e aveva un aspetto di svariati anni più giovane della sua età: «Ci sono pochissime 60enni che potrebbero fare la stessa cosa». Il fatto che la donna volesse aiutare una coppia gay e l'insolita scelta di una nonna come madre surrogata non ha scoraggiato il team medico. «Non ci abbiamo pensato neppure per un secondo - ha raccontato Smith - Le circostanze della gravidanza sono una questione tra lei e la sua famiglia». La storia, però, ha scatenato un dibattito sui social media: molti messaggi sono stati positivi, ha sottolineato Matthew. Ma non sono mancati i commenti negativi e omofobi: qualcuno, ha aggiunto, è persino arrivato a insinuare che abbia avuto un rapporto sessuale con la madre.

La coppia, comunque, è abituata a combattere i pregiudizi, visto che Eledge ha perso il lavoro proprio a causa del matrimonio gay: «Qui ci sono molti problemi in fatto di adozione per le coppie dello stesso sesso - ha detto Matthew - noi non volevamo dipendere da altre persone o da politici per costruire una famiglia, e quindi abbiamo deciso di usare la fecondazione in vitro e fare le cose alle nostre condizioni. La gente online dirà un sacco di cose negative, ma di certo non permetteremo a quel tipo di negatività di rovinare la gioia che proviamo in questo momento» ha proseguito -: quello che ha fatto mia madre è stato speciale e unico». «Penso si aprirà un dibattito perché alcune famiglie hanno una mamma e un papà e non tutti sono stati partoriti dalla nonna - gli ha fatto eco il marito Elliot, 29 anni - ma per Uma questo sarà normale, sarà la sua vita. Tuttavia sarà interessante quando scoprirà che le famiglie possono avere tante forme diverse.

E penso che sarà orgogliosa».

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