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Abascal alza la "Vox" il boom sovranista dei nipotini di Franco

In Spagna affermazione del partito di ultradestra contro l'Ue e gli immigrati

Abascal alza la "Vox" il boom sovranista dei nipotini di Franco

Madrid Santiago Abascal è incontenibile. Salta come un grillo, stringendo a tutti le mani nell'hotel di Siviglia, dove sta festeggiando con i vertici del suo partito Vox, l'inaspettato successo che ha visto, dopo trentasei anni, il ritorno dell'estrema destra spagnola nel parlamentino dell'Andalusia, con dodici seggi conquistati domenica notte alle regionali andaluse. «Qualcuno rideva di noi, ma non abbiamo mai gettato la spugna: Vox si è preso le chiavi dell'Andalusia per espellere il socialismo corrotto e spaventare il comunismo chavista», ha dichiarato il numero uno del partito filofranchista, 42 anni, nato nei Paesi Baschi, sociologo ed ex deputato del Partito Popolare. E per citare un momento storico della Spagna ha detto: «La Riconquista è possibile e inizia nelle terre andaluse e sarà estesa al resto della Spagna».

Domenica sera si è verificato un terremoto politico per il Partito socialista di Spagna (Psoe). Pedro Sánchez, premier e segretario dei socialisti, era certo di rinnovare la maggioranza nella regine che rappresenta lo storico serbatoio di voti per la sinistra iberica. Il Psoe si è confermato prima forza politica della regione con 33 deputati, lontano però dalla maggioranza assoluta di 55 seggi.

È la prima volta, dalla fine della dittatura di Francisco Franco, che l'estrema destra entra nelle istituzioni regionali in Spagna, l'ultimo Paese in Europa dove non esisteva ancora una forza di ultradestra. Alla destra del Partido Popular o dei liberali di Ciudadanos non c'era proprio nulla. Vox - nel senso di «la voce del popolo» - esiste da soli quattro anni, ma negli ultimi mesi è balzato da 3mila a 11mila iscritti. Nel menu del loro credo politico c'è un po' di tutto: dal divieto all'aborto e agli uteri in affitto, al «no» ai matrimoni gay, all'abrogazione delle leggi sulla Memoria storica che riabilitano le vittime del franchismo, fino alla chiusura delle frontiere in stile ungherese e alla sospensione dello spazio Schengen. Abascal vuole tagliare le tasse e abolire la legge sulla violenza di genere che tutela le donne maltrattate. È pronto alla «deportazione» così si legge testualmente nel documento programmatico di Vox - degli immigrati clandestini nei Paesi d'origine.

Vox è fortemente antieuropeista, vuole un nuovo trattato della Ue in linea con le ricette del «gruppo di Visegrad», il cartello anti-Bruxelles dei governi dell'Est Europea con cui flirtano tanto Matteo Salvini e Marine Le Pen. Ultimo, ma non proprio ultimo, Vox vuole abolire il finanziamento pubblico ai partiti, ma intanto, in base al successo alle urne, incasserà da Madrid un paio di milioni di euro. Da subito Abascal e i suoi daranno filo da torcere ai socialisti della Capital.

E alle prossime europee di maggio 2019, vogliono fare pulizia di burocrati fannulloni anche a Bruxelles.

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