Cronache

Abbandonata in un cortile Muore una neonata a Trieste

La piccola lasciata in mezzo ai rifiuti in un giardino Ricoverata, ha lottato sette ore in condizioni disperate

Abbandonata in un cortile Muore una neonata a Trieste

Roma Un fagottino di plastica buttato come fosse pieno di rifiuti in mezzo ai calcinacci. Ma in quella busta accartocciata, gettata via come fosse una cosa inutile invece c'era un essere vivente.

Una creatura appena nata, tanto fragile eppure anche incredibilmente forte, perché dentro quella busta in mezzo ai calcinacci la neonata ha ingaggiato per ore una lotta disperata per tenersi in vita nonostante tutto. Nonostante qualcuno l'avesse gettata via come uno straccio vecchio nella mattinata di ieri in un giardino in via Costalunga a Trieste. Qualcuno che ora le forze dell'ordine stanno cercando. Sicuramente sua madre, la donna che l'ha partorita, ma forse non da sola, forse ci sono altre persone coinvolte.

Una storia drammatica finita in modo tragico perché la piccola alla fine è morta. Quando una donna che passeggiava in quel giardino in via Costalunga insieme alla figlia con i suoi cani ha capito che dentro quel fagottino non c'erano soltanto rifiuti e ha chiamato i soccorsi intorno alle 13,30 erano forse già passate troppe ore dal momento dell'abbandono. Sono stati proprio i cani della donna ad avvicinarsi al fagottino avendo evidentemente fiutato qualcosa.

La notizia del suo ritrovamento ha cominciato anche a circolare subito sui social attraverso una pagina Facebook curata da gruppo di cittadini triestini.

La piccola, subito trasportata in ospedale, era in ipotermia e presentava anche una ferita alla testina. In un primo momento era stata data per morta dagli uomini del 118 che erano stati chiamati a soccorrerla. Poi, subito dopo il ricovero al Burlo Garofalo, i medici hanno fatto sapere che si trovava in terapia intensiva in condizioni gravissime, ma che era ancora viva riaprendo le speranze. La neonata ha lottato tra la vita e la morte per molte ore e i medici hanno «fatto il possibile per salvarla», ma alla fine, alle 19,58 di ieri sera, ha ceduto visto che le sue condizioni, hanno ribadito i medici, «al momento del ricovero erano già disperate».

«Una vicenda dolorosa che ci sconvolge e tocca corde profonde. È una sensazione durissima, che percepisco anche come madre», ha commentato l'assessore regionale alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Maria Sandra Telesca.

L'assessore parla di un «fatto sconcertante anche per alcune delle modalità con cui si è risaputo, e appare sintomo comunque di gravissimo disagio. Al di là di ogni analisi, che spetta agli inquirenti e alle autorità giudiziarie provo una grande tristezza».

Purtroppo non è la prima volta che un neonato viene abbandonato, gettato via come una cosa inutile.

I più «fortunati» sono i piccoli che vengono abbandonati in un ambiente protetto, in ospedale ad esempio. Un fenomeno non così raro. La società italiana di Neonatologia che aveva condotto un'indagine sul fenomeno dell'abbandono indicava in circa 400 i piccoli abbandonati ogni anno.

In Italia esiste la possibilità di partorire in modo anonimo lasciando il proprio figlio in adozione in una situazione protetta senza far correre alcun rischio al bimbo che non si vuole o non si può tenere con sé. Non solo.

Nel nostro Paese esistono anche le cosiddette culle salvavita presso ospedali, parrocchie o associazioni dove si può lasciare un neonato sempre in situazione protetta.

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