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"Aboliamo il Comune di Roma"

Walter Tocci, ex vicesindaco di Roma, propone la creazione di un nuovo ente: la Regione Capitale

"Aboliamo il Comune di Roma"

"Invece di sciogliere il Consiglio Comunale, è meglio abolire il Comune di Roma". È questa la proposta choc lanciata sul suo blog dal senatore dem Walter Tocci, ex vicesindaco della Capitale negli anni delle giunte di Francesco Rutelli.

"Il malgoverno - spiega il senatore della minoranza Pd - ne ha fatto esplodere le disfunzioni, ma era già da tempo una struttura amministrativa obsoleta. È insieme troppo grande e troppo piccola. È troppo grande per il governo di prossimità dei servizi ai cittadini e della vita di quartiere, ed è troppo piccola per il governo dei processi ormai dilagati a scala regionale, nella demografia, nell'economia, nei trasporti, nell'ambiente e nell'urbanistica. La dimensione locale dovrebbe essere affidata agli attuali Municipi, trasformandoli in Comuni metropolitani in grado di rispondere direttamente ai cittadini senza perdersi in rimpalli di competenze".

Tocci propone la creazione di un nuovo ente istituzionale, "la Regione capitale per integrare tutte le competenze dell’attuale amministrazione capitolina e della costituenda Città Metropolitana, i poteri legislativi regionali e le funzioni conferite dallo Stato in base alla riserva di legge scritta in Costituzione. Una sola istituzione in relazione diretta con lo Stato, sarebbe un modello di governo semplice, autorevole e potente, proprio come Berlino che è una città, un Land e una capitale". Mafia capitale, secondo Tocci, "ha scoperchiato una profonda crisi di governo della città" dovuta al fallimento della sua classe politica e dei suoi apparati amministrativi e perciò serve fare "tabula rasa dell’attuale assetto, eliminando tutte le incrostazioni e le inefficienze che hanno alimentato l’humus della corruzione".

"Non avrebbe alcun senso - scrive Tocci - tornare a votare per gestire una macchina ormai logorata che non può più funzionare, chiunque la guidi. Sarebbe più saggio riformare il modello di governo e poi chiamare gli elettori a scegliere una nuova classe politica in grado di guidare non più il Comune ma la nuova istituzione della Regione capitale. Si potrebbe definire una scadenza per le elezioni e nel frattempo avviare una fase costituente mediante un’intesa tra tutti gli attori istituzionali, lo Stato, la Regione Lazio, la Città Metropolitana e il Comune".

Solo in questo modo, con il contributo di tutte le forze politiche, "il dibattito politico - conclude il senatore - uscirebbe dalle recriminazioni sul passato e dai conflitti quotidiani, per volgersi al futuro della città" e poi " a governare la Regione capitale sarà la classe politica che dimostrerà di saper guidare Roma verso una rinascita civile".

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