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Abusi sessuali nel campo visitato dalla Merkel

Le vittime sono bambini siriani, il carnefice un addetto alle pulizie

Abusi sessuali nel campo visitato dalla Merkel

Berlino - Nizip era stato scelto come campo-profughi modello: il più organizzato ad accogliere i rifugiati in fuga dalla guerra civile in Siria riversatisi in Turchia a centinaia di migliaia. Invece, riferisce il giornale turco Hurriyet, è stato il teatro di abusi sessuali ai danni di 30 bambini siriani fra gli 8 e i 12 anni da parte di un addetto alle pulizie. L'uomo, 29 anni, rischia adesso fino a 289 anni di carcere. La struttura sul confine meridionale turco che guarda ad Aleppo era stata scelta dal presidente turco Erdogan per ricevere a fine aprile la visita di Angela Merkel e del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, giunti a sigillare l'accordo che ha trasformato Ankara nel poliziotto pagato dall'Ue per tenere i rifugiati lontani dalle coste greche.

Non c'è dunque pace per le vittime della guerra in Siria. Tempi duri per i profughi si annunciano anche nei Paesi di destinazione come la Germania e la Svezia che la scorsa estate si erano detti disponibili ad accoglierli, salvo cambiare idea nel corso dell'autunno. Secondo quanto riportato dal Neue Osnabrücker Zeitung, la polizia federale tedesca (Bka) starebbe cercando fra i profughi 40 individui sospettati di appartenere a organizzazioni terroristiche, in procinto di agire. «Altri attentati non possono essere esclusi», ha riferito al giornale un portavoce della Bka. I sospetti jihadisti sarebbero stati «scremati» dal novero di 369 segnalazioni ricevute dalla polizia, alcune delle quali scartate perché originate da attriti fra gruppi rivali all'interno degli ostelli per l'accoglienza messi a disposizione dalle autorità. In passato sono stati registrati scontri anche violenti tra profughi siriani e afghani, al punto che alcuni sindaci tedeschi avevano proposto di allestire strutture di accoglienza mono-etniche. Idee lasciate cadere nel vuoto per ragioni di logistica ma anche di opportunità. A rilanciare, intanto, l'allarme-infiltrazioni è stato il deputato Wolfgang Bosbach, del partito della cancelliera Merkel (Cdu). Sottolineando che circa il 60% degli 1,1 milioni di rifugiati giunti in Germania negli ultimi mesi è privo di passaporto, Bosbach ha chiesto di «prendere molto seriamente in considerazione la questione e i rischi che ne possono derivare», invitando gli investigatori «a verificare con la massima diligenza ogni segnalazione di possibili presenze jihadiste». Frattanto la polizia svedese ha arrestato un extracomunitario 23enne ricercato in Germania per aver tentato di reclutare alla jihad profughi accolti sul suolo tedesco.

A inizio mese il capo dei servizi di sicurezza interni tedeschi Hans-Georg Maassen ha chiesto più risorse per combattere l'islam militante mentre due giorni fa è stata la consigliera antiterrorismo di Obama, Lisa Monaco, a mettere in guardia l'Europa dall'arrivo di un'ondata «senza precedenti» di foreign fighters.

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