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Addio al divorzio istantaneo, choc tra gli islamici

Da oggi non è più legale ripudiare la moglie con la famigerata formula del «triplo talak»

Addio al divorzio istantaneo, choc tra gli islamici

Roberto Fabbri

Tra i capolavori di civiltà praticati nel mondo musulmano nei confronti delle donne spicca l'istituto del divorzio istantaneo. Al marito che ne ha avuto abbastanza della moglie (non il contrario, naturalmente) è sufficiente pronunciare per tre volte la magica paroletta talak (che significa «ti ripudio» oppure «divorzio da te») e il gioco è fatto: il matrimonio è sciolto davanti ad Allah.

Il sistema, comprensibilmente, viene criticato per una serie di ottime ragioni: la principale è l'evidente discriminazione nei confronti della donna, che può solo subirlo, ma non manca chi osserva che nella sua rozzezza rappresenta anche una specie di fossile di tempi antichi. Poco male, a questo si è ritenuto di ovviare rendendo possibile attuare il ripudio della propria moglie anche per iscritto, e oggi addirittura via Skype o WhatsApp: una vera modernità.

A onor del vero, perfino in alcuni Paesi islamici con conclamata fama di oscurantismo come l'Arabia Saudita, il Bangladesh e il Pakistan al «triplo Talak» non viene riconosciuto valore legale. Anche perché non viene menzionato nel Corano e neppure nella sharia, la legge islamica che dal Corano trae fondamento. Ma in altri come l'India - dove l'islam è una minoranza religiosa che conta quasi 200 milioni di fedeli - è ancor oggi possibile a un musulmano liberarsi della moglie con questo sistema. O meglio lo era fino a ieri, perché la Corte Suprema di New Delhi ha stabilito la incostituzionalità del divorzio istantaneo islamico.

Con un voto a maggioranza (tre giudici contro due) è stato deciso che il triplo talak è non solo incostituzionale e arbitrario, ma anche anti-islamico». Una grande vittoria per le attiviste musulmane indiane che si erano rivolte al supremo tribunale nazionale per avere giustizia: sono innumerevoli i casi di donne ridotte alla miseria in seguito all'arbitrio del loro marito che decide di divorziare anche all'improvviso.

In India, dove per i fedeli dell'islam è in vigore una legge speciale vagamente ispirata alla sharia, mancava una legge che difendesse i diritti delle donne musulmane nel campo della famiglia e del matrimonio.

Adesso c'è, ma la sensazione è che soprusi e miserie non cesseranno con un tratto di penna, per quanto autorevole.

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