Cronache

Addio alla Ferragamo, la signora d'acciaio dello stile italiano

È morta ieri a 97 anni. Dal 1960, rimasta vedova, guidava la maison fiorentina

Big della moda a the Micam: Salvatore Ferragamo
Big della moda a the Micam: Salvatore Ferragamo

Era una signora d'acciaio. Ha avuto sei figli e settanta nipoti, ha conosciuto suo marito all'età di tredici anni e ha reso grande la maison Ferragamo. Si è spenta a Firenze, all'età di 97 anni, Wanda Miletti Ferragamo, moglie di Savatore, storica numero uno e presidente onorario dell'omonima azienda. Lo hanno comunicato ieri i figli: «Con immenso dolore, insieme ai nostri figli e alla famiglia tutta vogliamo comunicarvi la scomparsa di nostra madre - si legge in una nota dei figli Giovanna, Ferruccio, Leonardo e Massimo - e condividere con voi il ricordo della sua straordinaria persona. I suoi preziosi insegnamenti e la sua memoria saranno per tutti noi un esempio di rettitudine e di grande passione per la vita».

Grazie a lei, le sorti del marchio non subirono inflessioni neppure dopo la morte di Salvatore, nel 1960. Rimasta vedova a 38 anni, con sei figli da crescere, l'ultimo, all'epoca, aveva 2 anni, Wanda si mise anche alla guida della maison. Era nata nel 1921 a Bonito, in provincia di Avellino. Proprio come Salvatore che però era andato in America a fare il «calzolaio delle star». Rientrato in Italia, volle sposare una donna della sua terra e gli presentarono Wanda, figlia del medico del paese. Da allora, giovanissima, rimase accanto al marito fino a quando non fu costretta a sostituirsi a lui in azienda. Trasformandosi in una delle prime donne imprenditrici in Italia alla guida di uno dei marchi più prestigiosi del made in Italy. Nel 1940 Salvatore, appena installato nella prestigiosa sede di Palazzo Spini Feroni, in via Tornabuoni, già produceva scarpe, calzate da alcuni dei più famosi divi del cinema da Rodolfo Valentino a Joan Crawford. Ma sarà poi Audrey Hepburn a dare fama mondiale al marchio di calzature. Wanda, intanto, fa la sua gavetta sotto la preziosa guida del marito.

All'improvvisa scomparsa di Salvatore, Wanda assume la guida della maison. Poi, con l'aiuto dei figli, che avevano già cominciato a lavorare in azienda, manterrà in piedi l'impresa, ampliandola notevolmente. Sarà ancora lei a avviare e guidare la diversificazione del marchio, oggi azienda internazionale quotata in Borsa. Si deve proprio a Wanda il merito di avere, non solo fatto crescere il fatturato aziendale negli anni Sessanta e Settanta, ma anche avviato una diversificazione del marchio che amplierà progressivamente la sua produzione, dalle scarpe all'abbigliamento e agli accessori. La maison Ferragamo diventerà, grazie a lei, uno dei simboli universalmente noti della moda italiana, firmando tutto il necessario per l'eleganza femminile e in seguito anche per quella maschile. Wanda Ferragamo ha ricevuto nel 1987 il titolo di Cavaliere del lavoro e numerosi riconoscimenti negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna, ma soprattutto ha mantenuto intatta e unita la conduzione familiare dell'azienda. Così si è consolidata l'esperienza di una delle prime capitane dell'industria italiana. Con l'avanzare dell'età, Wanda ha lasciato via via la gestione più diretta dell'azienda ai figli Fiamma, Giovanna, Ferruccio, Fulvia, Leonardo e Massimo, che hanno portato avanti l'eredità del fondatore.

Alla guida della Salvatore Ferragamo Spa c'è oggi il primogenito Ferruccio.

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