Politica

Adel in libertà vigilata e il suo amico minorenne I macellai sono ragazzini

I killer sono un francese di 19 anni ai domiciliari col braccialetto elettronico e un algerino più giovane

Fausto Biloslavo

«Giuro sul Corano: Attaccherò una chiesa» aveva annunciato due mesi fa uno dei terroristi, che ha sgozzato il prete di Saint-Etienne-du-Rouvray e ferito altri tre fedeli assieme ad un complice. Il giovane jihadista lo aveva promesso davanti ad una moschea a un parente, che sostiene di non avergli creduto. I due terroristi francesi di origini straniere, uno dei quali nato nella zona di Rouen, che hanno preso d'assalto la chiesa in Normandia sono stati eliminati dai corpi d'intervento rapido della polizia. Adel Kermiche, uno dei boia, aveva un braccialetto elettronico ma poteva uscire di casa dalle 8.30 alle 12.30. La messa scelta come bersaglio per la mattanza iniziava alle dieci del mattino. Kermiche, di appena 19 anni, aveva tentato di partire per la Siria, come volontario della guerra santa, un paio di volte. Nel 2015 è stato bloccato all'aeroporto di Ginevra prima di imbarcarsi su un volo diretto in Turchia. Gli svizzeri lo hanno rispedito in Francia dove sarebbe finito in carcere per venir rilasciato il 2 marzo scorso con l'obbligo del braccialetto elettronico. In pratica era agli arresti domiciliari a casa dei genitori a Saint-Etienne-du-Rouvray. La procura anti terrorismo ha fatto ricorso contro il rilascio ma senza successo. Nel momento in cui un presunto terrorista finisce nel mirino della magistratura viene automaticamente escluso dalla sorveglianza delle cosiddette fiche S, dei potenziali jihadisti, da parte dei servizi di sicurezza «per non ledere i diritti della difesa». Non solo: sembra che Kermiche venisse considerato solo un «velleitario del jihad», un fanatico, ma senza un'effettiva capacità operativa. Un compagno di scuola del boia islamico nel college Paul Eluard, a sud di Rouen, ha dichiarato che «sembrava un ragazzo come noi. Non capisco perché ha commesso questa atrocità». Non è chiaro chi sia il secondo tagliagole, anche se in serata il procuratore di Parigi Francois Molins ne traccia l'identikit senza rivelarne il nome: è un minorenne proveniente dall'Algeria, fratello di una persona in stato di arresto. «Sono in corso delle perquisizioni, le indagini proseguono», ha aggiunto. La polizia ha fermato altri sospetti, tra cui H.B., un minore di 16 anni, che sarebbe coinvolto nell'attacco alla chiesa.

La zona è un serbatoio di volontari jihadisti. Nel 2014 era stata scoperta una filiera di reclutamento verso la Siria a Saint-Pierre-lès-Elbeuf, non lontano dalla cittadina dove hanno sgozzato il prete. Maxime Hauchard, uno dei seguaci francesi del Califfo, più noti e ricercati è originario della regione. Nel novembre di due anni fa si è fatto riprendere in Siria in un video che mostra la decapitazione di 18 prigionieri governativi. Le chiese francesi sono già finite nel mirino delle bandiere nere annidate in Europa. Sid Ahmed Ghlam arrestato il 19 aprile aveva compilato addirittura una lista di luoghi di culto cristiani indicati come obiettivi. E si cambiava messaggi con un misterioso interlocutore per individuare le chiese più adatte da colpire. Il franco algerino aveva legami con Abdelhamid Abaaoud, capo della cellula dello Stato islamico che ha scatenato il massacro di Parigi del 13 novembre. Patrick Calvar, il direttore dei servizi segreti interni francesi, ha rivelato in Parlamento che sono 11mila i sospetti dei dossier S legati al terrorismo. Novemila potenziali jihadisti sono stati segnalati alla banca dati europea. Secondo Calvar i terroristi pronti a colpire la Francia «sono fra i 400 e 500», ma ben 2000 risultano gli elementi pericolosi. E secondo l'intelligence «al momento oltre 800 persone hanno l'intenzione di andare in Siria» ad arruolarsi nei gruppi del terrore. «Dall'inizio della crisi siriana abbiamo sventato 15 attentati e arrestato più di 350 persone» ha dichiarato il capo dei servizi interni, ma non si è riusciti ad evitare il brutale attacco alla chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray. Dal 2012 il governo ha lanciato l'operazione Sentinel per proteggere i luoghi di culto. Soprattutto scuole e sinagoghe ebraiche (700) e fra le 1000 e 2500 moschee a rotazione. Le chiese, circa 45mila, sono rimaste in gran parte fuori dalla sorveglianza perché sono troppe.

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