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Adesso la Giunta Marino rischia di andare a casa

Valeria Baglio (Pd) eletta presidente dell'aula. Proteste del Movimento 5 Stelle: "Fuori la mafia dallo Stato"

Adesso la Giunta Marino rischia di andare a casa

Sono passati pochi giorni dal terremoto che ha fatto tremare Roma aprendo una voragine sulla connivenza fra malaffare, cooperative e politica. Scossa che ha portato all'arresto di 37 persone con oltre 100 indagati. Alle richieste di commissariamento, soprattutto da parte dei Cinque Stelle, si aggiunge quella di Silvio Berlusconi: "Sono convinto che l’unica soluzione accettabile sia quella di uno scioglimento immediato del Consiglio Comunale procedendo conseguentemente all’immediata convocazione di nuove elezioni per la città di Roma".

Il presidente del Senato Piero Grasso e il ministro dell’Interno Angelino Alfano frenano, prendono tempo, allontanano l'incubo del commissariamento del Comune di Roma. "Per sciogliere un Comune ci vuole ben altro rispetto a quel che conosco io - ha detto Grasso - il Comune di Roma mi pare che sia al di fuori di queste tematiche, solamente alcuni sono coinvolti". A Grasso fa eco il titolare del Viminale secondo cui il commissariamento di un Comune "è un procedimento molto complesso e bisogna andarci con i piedi di piombo". E si affretta a ricordare che il sindaco Ignazio Marino non è coinvolto. "La capitale d’Italia è una città sana, non è marcia. L’attitudine del governo non è quella di punire la città ma di aiutare le forze dell’ordine e la magistratura a fare sì che vengano puniti i colpevoli". Peccato che la situazione sia un filino più complicata di quanto non la dipinga Alfano. Anche le bugie del sindaco "marziano" hanno infatti iniziato a venir meno. Le foto accanto a Salvatore Buzzi alla cooperativa "29 Giugno" gettano nuove ombre sulla Giunta. Tanto che i consiglieri comunali di Forza Italia, Nuovo centrodestra e della Lista Marchini hanno già annunciato che non parteciperanno alle votazioni per il rinnovo dell'Ufficio di presidenza dell'Assemblea Capitolina ritenendo "conclusa la consiliatura".

Le elezioni anticipate non sono più un'ipotesi lontana. Tanto che Matteo Salvini ha annunciato che la Lega Nord è pronta a presentare un suo candidato sindaco: "Sarà un cittadino romano, ci stiamo lavorando". "Se volete sapere la verità - ha spiegato il leader del Carroccio - me lo chiedono i romani stessi: hanno provato di tutto, prima sinistra poi destra adesso ancora sinistra. Un sindaco della Lega a Roma potrebbe essere la soluzione e fare la differenza".

Il voto e le proteste

Dopo aver chiesto nei giorni scorsi il commissariamento del Comune, il Movimento 5 Stelle, che vede nello scandalo "Mafia Capitale" l'occasione per risollevare i magri sondaggi, ha rivolto un appello ai romani invitandoli a "presidiare" il municipio di Roma in occasione del voto per il rinnovo dell'ufficio di presidenza decaduto previsto per questa sera.

In serata è stato raggiunto il quorum con la scelta di Valeria baglio, del Partito Democratico, come nuovo presidente dell'aula. Dopo il voto, i grillini hanno continuato a protestare in aula. "Fuori la mafia dallo Stato", l'urlo di militanti, consiglieri e parlamentari del Movimento, che hanno occupato l'aula Giulio Cesare, dove si tengono i consigli comunali della Capitale. Presidenti anche la deputata Roberta Lombardi e il senatore Nicola Morra.

Il neo-presidente si è rivolta ai Cinque Stelle già in serata: "Possono lavorare insieme a noi come abbiamo fatto nelle Commissioni in questi mesi.

Ognuno di noi deve assumere le proprieresponsabilità in quanto eletti in questa città"

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