Cronache

Adotta cane morente «Renderò felici i suoi ultimi giorni»

Si chiama Chester, è malato di tumore, ma una mamma l'ha voluto per la sua bimba. Diventando eroina su Facebook

Nicole Elliot tiene in braccio Chester, un cane malato terminale (clicca per ingrandire)
Nicole Elliot tiene in braccio Chester, un cane malato terminale (clicca per ingrandire)

Lei si chiama Nicole Eliott, ha 24 anni e abita a Columbus in Georgia (Usa). É mamma di una piccola bambina, ma ha subito un lutto pochi mesi fa. La mamma di Nicole infatti è deceduta, ancora giovane, per una grave malattia. C'è la piccola a riempire la sua vita, ma lei vuole fare qualcosa di più e, siccome fin da bambina, adora gli animali, pensa di adottare un cane. C'è un canile vicino a casa, gestito da un'associazione no profit. Si chiama «Animal Ark» e ha una particolarità: ospita e cura molti cani e gatti con gravi malattie come il cancro. Nicole sta guardando le immagini dei tanti cani ospitati ma l'occhio torna sempre su quel musetto barbuto, su quel corpo dimagrito, su quell'espressione malinconica. La decisione è presa. Non importa quanti anni abbia e di quale malattia soffra quel cane. Nicole decide che Chester passerà con lei e con la figlia il tempo che gli rimane da vivere dignitosamente. Se il dolore diventerà talmente incontrollabile da non potere essere lenito, quel giorno Nicole avrà un appuntamento con il veterinario che provvederà a lenirlo per sempre. Di questo Nicole è consapevole e affronterà quel momento con la massima serenità.

Lo scorso aprile Nicole si presenta ai responsabili dell'«Animal Ark» e porta a casa Chester, un meticcio di 14 anni con vari tumori maligni sulla pelle e alcune metastasi interne. «Ho sentito qualcosa che mi spingeva a prendermi cura di questo piccolo cane dallo sguardo quasi implorante, pur consapevole che poteva avere pochi giorni di vita. Ma li avrebbe passati tra le mie carezze e quelle di mia figlia». Una volta a casa, Chester si mostra subito molto socievole, grato verso Nicole e la bambina che lo circondano di quell'affetto che da tanti mesi era costituito da una carezza occasionale del volontario di turno al canile.

Nicole apre una pagina di Facebook e vi inserisce la storia di Chester e una sua sorta di «lista dei desideri prima di morire». Il giorno dopo migliaia di commenti sommergono Nicole che deve chiedere aiuto ad amici pe rispondere a tutti. Cominciano ad arrivare i primi «desideri» della lista, da ogni parte degli States. Una scatola di biscotti per cani dall'Iowa, un leprotto meccanico dall'Arkansas, una ciotola con il timer per il cibo dalla California. La stampa inevitabilmente legge di questa originale storia e a Nicole riceve telefonate e visite di corrispondenti di grandi quotidiani e riviste che vogliono sapere di Chester, vederlo, fotografarlo.

Il «Diario Finale» di Chester conquista Facebook e parte della nazione e Nicole, che pensava di trovargli una sistemazione dopo averlo tenuto per qualche tempo, si convince che lo terrà fino all'ultimo giorno, sperando che questa sua iniziativa funga da esempio per altre persone, perché sono proprio i cani vecchi e malati, i paria dei canili, quelli che hanno più necessità di cure e soprattutto di affetto, negli ultimi giorni della loro vita.

Con le cure adeguate, peraltro anche poco costose, oggi, a distanza di tre mesi, Chester è un cane contento e la sua tristezza è scomparsa lasciando spazio a un «sorriso» che inizia all'alba e finisce sul far della notte, quando, dopo l'ultima carezza di Nicole, decreta che è venuto il momento di dormire.

Può darsi che una mattina Chester non si svegli e, del tutto francamente, questa è la morte che Nicole si augura per lui, ma sarà stata una carezza e non il latrato di altri cani sofferenti a fargli trascorrere l'ultimo tramonto.

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