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Affondo di Renzi: liti sul niente Orlando si decide a candidarsi

L'ex premier in Usa studia la green economy. Guerini garante del congresso. Il ministro rompe gli indugi

Affondo di Renzi: liti sul niente  Orlando si decide a candidarsi

Roma Il governo «sta facendo cose importanti e io faccio il tifo per l'Italia». Dal sogno californiano, dalla sua prima giornata passata a Palo Alto, il segretario dimissionario Matteo Renzi non fa mancare la sua voce e il suo sprone ai compagni lasciati nel bel mezzo di una scissione e delle beghe conseguenti. L'accelerazione chiesta al presidente pidino Orfini, che ieri ha convocato la prima riunione della Commissione per il congresso, sta sortendo i primi risultati, tanto che proprio oggi pomeriggio Andrea Orlando dovrebbe formalizzare la sua candidatura alla segreteria. La data valutata per le primarie è una delle prime disponibili sul calendario, il 9 aprile. Sicuramente non quello che si attendevano i «garanti» di Michele Emiliano per poter sperare di gareggiare alla pari. Il vicesegretario Lorenzo Guerini è stato nel frattempo eletto all'unanimità presidente della Commissione.

Alle prese con il periodo di «ossigenazione» nel buen ritiro californiano, Renzi pensa invece già al futuro, «che ritorna e del quale non bisogna avere paura». Facciamoci trovare pronti, scrive nell'immancabile e-news settimanale: «Anziché litigare sul niente, proviamo a imparare da chi sta costruendo il domani prima degli altri», convinti che «non si possa vivere nella paura di tutto, sempre». Il suo è un diario di viaggio, nel quale o si dice colpito della visita a Tesla, l'innovativa azienda di auto elettriche che ha il quartier generale a Palo Alto. «Ho incontrato il vulcanico fondatore, Elon Musk». Renzi scopre che «la questione ambientale, legata alla sostenibilità e alla green economy, è sempre più centrale nel mondo. Durante i mille giorni, ricorda, «abbiamo fatto molto ma ne abbiamo parlato poco. Ci torneremo sopra a cominciare dall'appuntamento del Lingotto (10-12 marzo)». Contro l'imperante pessimismo cosmico, raccomanda di opporre ottimismo: «Non credo ai profeti della società senza lavoro... Certo, dovremo trovare nuove forme di protezione sociale per chi non ce la fa. Dovremo studiare forme diverse di welfare, più vicine alle esigenze dei ragazzi. Ma anche educarli a provarci, a mettersi in gioco, a coltivare idee e sogni».

L'entusiasmo renziano per la green economy è accolta con qualche ironia, da grillini e sinistra ambientalista. «Ben svegliato, Matteo - commenta il segretario di Si, Nicola Fratoianni -... Peccato che per i tre anni del suo governo abbia guardato solo ed esclusivamente ai padroni del petrolio». Anche i Verdi, con Angelo Bonelli, apprezzano il «cambiamento di rotta» e invitano l'ex premier al prossimo convegno. Più duro Beppe Grillo, che prima di lasciare l'hotel Forum di Roma, si dice ammirato da Renzi per concludere: «Ha finanziato le trivelle, ha tolto i soldi al fotovoltaico e ora sta rifondando la Dc. Adesso sto veramente con lui».

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