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Agenti picchiati, opere sfregiate «Adesso Marino deve dimettersi»

I tifosi del Feyenoord in trasferta a Roma mettono la città a ferro e fuoco. Lega, M5S, azzurri e Fdi tuonano contro il primo cittadino

RomaDimissioni. Politici e cittadini chiedono al sindaco di Roma di lasciare la poltrona del Campidoglio ma Ignazio Marino non arretra di un passo e non ammette alcuna responsabilità. Anche il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, finisce sotto accusa ma il sacco di Roma sembra non avere colpevoli tra le istituzioni.

O meglio nessuno sembra disposto ad assumersi le responsabilità che gli spettano. La capitale d'Italia ha potuto essere messa a ferro e fuoco da un gruppo di tifosi violenti perché sembra che nessuno debba farsi carico di quanto accade nel centro di una delle città più belle del mondo. Almeno così protestano tutti quelli che i cittadini per la verità ingenuamente ritenevano dovessero essere i responsabili. Il sindaco prima di tutto.

Marino punta il dito contro le forze dell'ordine, il questore, il prefetto, il ministro dell'Interno Angelino Alfano, (che non ha risposto al telefono, sic ) e i tifosi violenti. Il sindaco ha una unica granitica certezza: non darà le dimissioni richieste da politici e cittadini perché la responsabilità non è sua.

«Chi chiede le mie dimissioni dovrebbe studiare e sapere che polizia, forze dell'ordine e prefettura non devono rispondere al sindaco - taglia corto Marino - il sindaco e la giunta sono responsabili di altre cose: dalla circolazione degli autobus e della metropolitana allo stato delle nostre strade ma certamente non di armare i cittadini e difendere la città. Per quello abbiamo le forze dell'ordine».

In effetti visto lo stato delle strade romane e l'efficienza dei trasporti pubblici le dimissioni potrebbero essere comunque richieste al sindaco dato che almeno di questo si dichiara responsabile.

Ma per quanto è vergognosamente accaduto ieri a Roma sono tantissimi quelli che ritengono ci sia invece una responsabilità politica diretta del sindaco che protesta di aver fatto quanto in suo potere. Dunque che cosa ha fatto il primo cittadino di fronte alle immagini delle piazze di Roma ostaggio dei violenti dalla sera di mercoledì?

«Ho cercato di contattare il ministro dell'Interno, Alfano ma non era raggiungibile (Alfano si trova in Usa, ndr ) - dice Marino - ma poi ho parlato con il ministro degli Esteri». Marino spiega che da «prefettura e questura era stato detto che era tutto sotto controllo» e chiama in causa «chi prende le decisioni, chi decide che bisogna stare sulle scale di piazza di Spagna invece che a difesa della Barcaccia», rimasta sfregiata. Insomma forze dell'ordine e Viminale. Il dubbio che gli hooligans a Piazza di Spagna non dovessero proprio arrivarci non sembra sfiorare il sindaco che parla di «falle inaccettabili nella sicurezza» e promette di chiedere danni al governo olandese. E adesso, a disastro avvenuto, chiede rinforzi. «Qui ci sono troppi pochi uomini e donne delle forze dell'ordine - dice Marino - Batteremo i pugni sul tavolo. Abbiamo avuto minacce dal terrorismo e ospitiamo anche la Città del Vaticano».

Per il senatore Maurizio Gasparri «Marino e la sua giunta se ne devono andare subito visto che il sindaco dimostra ogni giorno la sua incapacità». Contro Marino ed Alfano si scaglia pure la Lega. Il leader Matteo Salvini invita il ministro Alfano ed il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro a chiedere scusa ed a lasciare gli incarichi. Roberto Calderoli si chiede come si possa «contrastare l'avanzata dell'Isis se non si riesce a gestire un gruppo di tifosi ubriachi» e chiede le dimissioni di Alfano e Marino. Contro il titolare del Viminale pure Beppe Grillo che elenca una serie di mancanze del ministro e conclude definendolo «inadeguato al ruolo che ricopre».

Pure

html">Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, critica Alfano e Marino che «oltre a sparare le solite frasi di circostanza senza senso si distinguono per totale indifferenza ed incapacità».

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