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Agenzia delle entrate, show a Londra. Ma la pressione fiscale è al 65%

Convention nella City per attrarre investitori. Ma non c'è alcun accenno al salasso sulle imprese

Agenzia delle entrate, show a Londra. Ma la pressione fiscale è al 65%

Roma - L'Agenzia delle entrate è sbarcata nella City. Gli italiani emigrati a Londra, però, non hanno niente da temere, per ora. L'ente governativo guidato da Rossella Orlandi ha solamente partecipato ieri al roadshow Invest in Italy, organizzato presso l'ambasciata italiana della capitale britannica dal ministero dello Sviluppo e dall'Ice per descrivere alle imprese estere le opportunità di business nel nostro Paese. Ecco, il ruolo dell'Agenzia nella presentazione era proprio quello di non terrorizzare i potenziali investitori descrivendo le magnifiche sorti e progressive del fisco in Italia. Il direttore normativa delle Entrate, Annibale Dodero, ha presentato alcune misure pro-business come il taglio dell'Ires al 24% nella prossima legge di Bilancio e gli sgravi sulle ricapitalizzazioni. Un altro capitolo della presentazione è stato dedicato all'«interpello», una procedura con la quale chi intende investire più di 30 milioni in Italia può conoscere in anticipo a quale tipo di trattamento fiscale sarà soggetto. Insomma, una campagna promozionale in piena regola con tanto di testimonial internazionale, l'americana Westfield Corporation che costruirà un megacentro commerciale a Linate. Ma con un piccolo difetto: non si è sicuramente fatto cenno al 64,8% (aliquota certificata dalla Banca mondiale) di pressione fiscale sulle imprese nel nostro Paese. Nessuna menzione anche per il Big Brother, il Grande Fratello del fisco che incrocia le banche dati per tassare meglio..

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