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Gli aguzzini di Casapound: «La donna era consenziente»

Chiricozzi e Licci si difendono davanti al pm. Ma video e referti medici li smentiscono. La vittima: «Io li odio»

«V iolenza? La donna era consenziente. Le lesioni? Provocate da una superficie rigida». Negano tutto Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci, 21 e 19 anni, da lunedì in carcere con l'accusa di violenza sessuale di gruppo e lesioni aggravate. Sono «molto provati» per quello che è successo fanno sapere i tre avvocati, Marco Valerio Mazzatosta, Giovanni Labate e Domenico Gorziglia.

«Mi hanno attirata in una trappola. Li avevo incontrati in un bar, mi hanno dato da bere, scherzavano. Sembravano persone per bene e mi sono fidata. Li odio» racconta la donna al suo avvocato, Franco Taurchini. Per Casapound nessuna pietà se saranno giudicati colpevoli: «Castrazione chimica e lavori forzati per trent'anni» dice il leader di Cpi Simone Di Stefano.

Su tutto l'ipotesi, agghiacciante, che i due le abbiano somministrato del Ghb, la «droga dello stupro». Interrogatorio di garanzia in Tribunale, ieri mattina, per il consigliere comunale di Casapound a Vallerano, Chiricozzi, e per l'amico militante sempre con Cpi, Licci. I due sono stati ascoltati dal pm dopo una prima notte passata nel carcere viterbese Mammagialla. Contro ogni aspettativa gli arrestati hanno parlato. E ricostruito tutta un'altra storia rispetto a quella raccontata dalla 36enne vittima delle violenze. «L'abbiamo conosciuta in un pub ed è venuta con noi a bere qualcosa». Versione, però, che non spiega ciò che si vede chiaramente nel video sequestrato, immagini giudicate di «una violenza inaudita» dal pm. Prove che li inchioderebbero alle loro responsabilità.

«Se c'è una contestazione anche di lesioni oltre che di violenza sessuale sicuramente la violenza c'è stata» spiega il procuratore capo di Viterbo Paolo Auriemma. Nel filmato, cancellato dalla memoria del telefonino ma recuperato dalla polizia, si vedrebbe la vittima stesa a terra, priva di sensi. Sulla donna viene sferrato un pugno, poi alzato un braccio per valutare se era cosciente, infine spogliata e violentata. Per il gip Rita Cialoni, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare, Chiricozzi e Licci «hanno agito con pervicacia, indice della personalità negativa, le cui condotte sono il risultato di un mancato controllo degli impulsi, agendo nonostante lo stato di semincoscienza della vittima». Quando la donna arriva all'ospedale Belcolle il corpo è segnato dalle botte: lividi ed escoriazioni ovunque, il viso gonfio, un occhio chiuso. Uno stato fisico che stride con la parola «consenziente». «Sicuramente hanno valutato in maniera errata una situazione» aggiungono gli avvocati. Di fatto la poveretta si sveglia la mattina del 12 aprile dolorante e soprattutto stordita. «Non ricordo neppure chi mi ha riportato a casa - dirà ai medici -. Mi sono alzata con la sensazione che qualcuno avesse spento e riacceso l'interruttore». Fra i pochi ricordi quello netto dei primi momenti all'interno del locale, l'Old Manners Tavern. Una cantina chiusa al pubblico in piazza Sallupara, vicino il Museo Nazionale Etrusco. È Chiricozzi a «spillarle» la birra dal bancone in un boccale. Dopo, il vuoto. «Ricordo solo che non volevo e che loro mi hanno colpito con un pugno in faccia. Poi più niente fino al mattino». Eppure i legali insistono: «I nostri assistiti non sono i mostri che vengono descritti». Sulla vicenda interviene ancora il ministro Salvini: «Castrazione chimica e non lo rifanno più».

Intanto il processo agli stupratori di Viterbo infiamma anche i social. Soprattutto i profili del consigliere Chiricozzi: «Buona cella carogna» postano. Oppure: «Appeso a testa in giù». Il pm sottolinea che dai filmati ci sono elementi di prova sufficienti. Chiricozzi aveva ricevuto il Daspo dalla questura di Genova perché trovato con un fumogeno prima della partita Sampdoria-Viterbese Castrense.

Per evitare la denuncia il 21enne avrebbe dichiarato di essere un consigliere comunale.

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