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Gli alfaniani pronti a piegarsi per due poltrone

Ncd baratta i principi in cambio di un ministero e della commissione Giustizia

Gli alfaniani pronti a piegarsi per due poltrone

Roma. Poltrone in cambio di principi. Sulle nozze gay Ncd promette fuoco e fiamme ma quella di Angelino Alfano potrebbe essere un'opposizione soltanto di facciata. Necessaria a tenere insieme i pochi rimasti nel partito e a non aprire un'emorragia di voti cattolici. In realtà Alfano non ha nessuna intenzione di giocarsi la poltrona di ministro dell'Interno per difendere la famiglia tradizionale e Matteo Renzi sarebbe pronto a premiare la non belligeranza degli alfaniani con un bel pacchetto di poltrone. Quella del baratto non è una voce di corridoio ma la versione dell'Unità, il quotidiano megafono del premier. La battaglia per l'affermazione dei diritti civili (nozze gay, Ius soli, servizio civile, terzo settore) scriveva ieri il quotidiano fondato da Antonio Gramsci, è «un altro banco di prova per il Parlamento e l'esecutivo che rumors di Palazzo legano ad un possibile intervento sulle caselle mancanti al governo (Ncd punta agli Affari Regionali) e alle presidenze delle Commissioni di Palazzo Madama che dovranno essere votate il 20 gennaio».Dunque le cose stanno così. Gli Affari Regionali dovrebbero toccare all'ex vicecapogruppo Ncd della Camera, Dorina Bianchi, mentre la poltrona di viceministro al dicastero dello Sviluppo, resterebbe in quota Pd forse con Vasco Errani o più probabilmente con Teresa Bellanova, attuale sottosegretario al Lavoro. Poi per l'Ncd ci sarebbe pure la presidenza della commissione Giustizia del Senato con Nico D'Ascola al posto dell'azzurro Nitto Palma. Così con l'occasione si farebbe fuori Forza Italia.Maurizio Sacconi, Ncd presidente della commissione Lavoro del Senato, tuona contro le unioni civili. «L'esame del ddl Cirinnà sarà inevitabilmente fonte di un duro conflitto parlamentare e sociale -attacca Sacconi- È un testo fortemente divisivo perché con evidenti vizi di costituzionalità punta direttamente a omologare la famiglia omosessuale a quella tradizionale». Inaccettabile per Ncd il principio della stepchild adoption che, ammettendo l'adozione del figlio di uno dei due membri della coppia, secondo i centristi di fatto apre all'utero in affitto. Sacconi stigmatizza anche l'alleanza del Pd con M5S che permetterà al testo Cirinnà di passare anche se verrà a mancare il voto di Ncd. Se passano le nozze gay, dice Sacconi, «Pd e M5s daranno vita ad una nuova costituzione materiale che creerà un pericoloso pasticcio istituzionale. È in gioco la coesione stessa della nazione». In gioco per l'Ncd in realtà c'è un bel pacchetto di poltrone.

Gli alfaniani magari non diranno sì alle nozze gay ma non faranno cadere il governo per questo.

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