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Alfano si piega ai diktat Pd I suoi: "Farai la fine di Fini"

Il ministro vuole restare al Viminale per scacciare lo spettro delle elezioni I colonnelli. Ncd lo avvisano: un gioco al massacro, sarai il capro espiatorio

Alfano si piega ai diktat Pd I suoi: "Farai la fine di Fini"

Roma - Renzi e Alfano: tutto a posto niente in ordine. Il premier ed il leader Ncd si sono incontrati e hanno fatto pace. Non poteva essere altrimenti. Un incontro positivo per rilanciare l'azione di governo, assicurano entrambi. Un incontro che serviva soprattutto ad Alfano per rimuovere dalla memoria collettiva degli alfaniani le battute sui “partitini” e per ostentare il riconoscimento da parte di Renzi del peso di Ncd nel governo e nel cammino delle riforme.

Peccato che proprio sull'agenda di governo e i provvedimenti da varare l'accordo nella maggioranza in realtà non ci sia. Si va avanti fondamentalmente per la ferrea volontà di Alfano di restare al Viminale e dei suoi di allontanare lo spettro delle elezioni.

Dopo l'annuncio di burrasca rientrata e il coro di felicitazioni subito infatti si sono levate voci di dissenso interno. Il più duro è il senatore Carlo Giovanardi che profetizza per Alfano un futuro davvero nero ovvero di fare «la fine di Fini».

Nel criticare l'ignavia del suo partito e del suo leader «offeso in tutte le maniere da Renzi», Giovanardi invita i ministri Ncd a dimettersi in modo da fare cadere il governo. «Renzi ci fa la pipì in testa da due giorni. Si fa la crisi e se si trova un nuovo accordo bene - dice il senatore Ncd - altrimenti Renzi si cerchi un'altra maggioranza con grillini e Sel. Alfano dovrebbe preoccuparsi soprattutto della salvezza del suo esercito e di avere dietro un partito. Altrimenti fa la fine di Fini».

Al di là delle dichiarazioni colorite quello di Giovanardi suona come un avvertimento per Alfano: rischi di diventare il capro espiatorio in un gioco al massacro perché lungo il cammino delle riforme sarà sempre Ncd a dover chinare la testa di fronte ai diktat di Renzi e l'ira dei tuoi deputati, senatori e ministri costretti ad adeguarsi si scaricherà sulla tua testa.

Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, plaude all'esito positivo dell'incontro tra Alfano e Renzi che vale come «riconoscimento del ruolo di Area popolare».

Noi siamo insostituibili ed indispensabili dice in sostanza Lupi a Renzi che, avverte, non deve fare l'errore di contare sui “responsabili”, ovvero su possibili maggioranze variabili e intermittenti determinate dal sostegno di esponenti esterni alla maggioranza. «Con i responsabili il governo Berlusconi ha rallentato ed è morto - dice Lupi - Ma sono comunque dispiaciuto si sia interrotto il patto del Nazareno». Lupi poi punta i piedi sul decreto banche «che deve essere cambiato» e chiede un confronto sui contenuti.

Molto critico con Alfano Fabrizio Cicchitto che recrimina ancora sul Patto del Nazareno accusando Renzi di aver giocato su tavoli separati con Berlusconi e Alfano mentre, dice il deputato Ncd, «chiarezza politica avrebbe richiesto un esplicito patto a tre fra Renzi, Berlusconi e Alfano». A Cicchitto non resta che augurarsi che a Renzi passi «il suo delirio di onnipotenza». Per Sergio Pizzolante il premier ha un «atteggiamento da bullo» nei confronti dell'Ncd.

Insomma dopo il ko incassato sul Quirinale Ncd sembra deciso a rivendicare il proprio peso nel governo. E sono molte le questioni sulle quali le posizioni di Pd e Ncd sono molto distanti. Nunzia De Girolamo già ieri subito dopo la schiarita avvertiva su Twitter che «per Ncd vengono prima le partite Iva, per Renzi la legge elettorale.

Restituiamo la refurtIVA: il Pd dica sì ad emendamento milleproroghe di Area Popolare».

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