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Allarme di Berlusconi: "Questa è l'anticamera di una dittatura"

La previsione del Cav: «Incapaci al governo Traballa qui, traballa là, speriamo che cada»

Allarme di Berlusconi: "Questa è l'anticamera di una dittatura"

Il bagno di folla nei quartieri popolari, l'abbraccio con la gente che lo ha atteso per ore, il «toerggelen» con le castagne e il mosto, la passeggiata sotto i portici nel cuore del centro cittadino, il saluto dal predellino della sua auto. L'ultimo giorno di campagna elettorale per le elezioni provinciali in Trentino Alto Adige è stata una festa per Silvio Berlusconi. Che però resta «molto, molto, molto preoccupato» per quello che sta succedendo a Roma: lo scandisce tre volte. «Sento pericoli per la nostra libertà», dice il Cavaliere appena arriva in via Milano, quartiere Europa, zona di case popolari abitate soprattutto da bolzanini di lingua italiana. Mantiene però la speranza che le cose cambino a breve, come spiega poi da Merano al Tg2: «Io spero che traballa di qui, traballa di là il governo cada». E ancora: «Spero che Salvini, da persona responsabile, si accorga che così non può andare avanti». Il contesto è preoccupante. «È una situazione molto difficile, adesso vediamo che cosa succede con l'Europa», ripete facendosi largo tra la folla che gli si stringe attorno.

Berlusconi vede i rischi per l'economia ma addirittura per la libertà. «Avverto un'atmosfera molto pesante nella quale cominciano a essere a rischio le nostre libertà oltre che il nostro benessere. Loro dicono di ispirarsi allo Stato etico, che è quello che sceglie al posto dei cittadini ciò che è bene e ciò che è male per loro. È la negazione della libertà, è l'anticamera della dittatura».

Via Milano è chiusa da due ore. La gente si accalca sui marciapiedi. Berlusconi ormai è di casa in Alto Adige, si reca spesso in un albergo di Merano per rigenerarsi, ma le visite a Bolzano sono più rare. Michaela Biancofiore, coordinatrice azzurra in Alto Adige, l'ha riportato in città. Giovanni Timpone, candidato azzurro e titolare dell'enoteca La Baita (un locale tipico che schiera una spina per la birra e altre 12 per i vini), offre le castagne e il torbolino, che in questo periodo in Alto Adige sono sinonimi di festa e recupero della tradizione. Il Cavaliere posa per i selfie, batte sulle spalle, promette che tornerà per un pranzo in strada. Soprattutto si ferma a dialogare con la gente, chiede che cosa votano, se sono contenti della situazione in Alto Adige, ripete che «il futuro è Forza Italia». In mattinata a Merano ha incontrato tutti i candidati azzurri alle provinciali e si è fermato a pranzo alla birreria Forst, in corso Libertà, che da queste parti è un'istituzione.

Ma i suoi pensieri corrono al pericoloso crinale su cui il governo sta facendo ballare il Paese. «Non so che stia succedendo tra Salvini e Di Maio dice ma so che succede in Europa. L'Italia è guardata in distanza. I sovranismi e i nazionalismi sono molto pericolosi. Se non verrà cambiato il documento di bilancio ci troveremo isolati. Siamo in una situazione in cui tutti i cittadini avranno molto da perdere. L'aumento continuo dello spread si trasformerà in una tassa aggiuntiva che peserà per 100-120 euro su ognuno. Quando saranno toccati nel portafoglio gli italiani cominceranno ad accorgersi di che vuol dire avere mandato questi incapaci al governo».

La gente di Bolzano gli chiede quanto durerà l'esecutivo gialloverde. «Spero che possa cadere lunedì scherza ma non troppo Berlusconi ma quando uno arriva al potere, ci si affeziona e se lo tiene stretto. Noi dobbiamo continuare a portare avanti le nostre soluzioni. Il nostro programma contiene tutto quello che serve per lo sviluppo dell'economia, del lavoro, della sicurezza, e per combattere la povertà.

Ed è l'esatto contrario di quello che stanno facendo i Cinque stelle».

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