Politica

All'Eur i bolidi elettrici Ma intanto i romani affondano tra le buche

La Raggi benedice il primo ePrix di Roma. Le strade della Capitale però sono allo sfascio

All'Eur i bolidi elettrici Ma intanto i romani affondano tra le buche

Un gran premio senza buche. A Roma domenica sbarca la formula E, una gara di auto sportive elettriche che sfrecceranno tra Colosseo Quadrato e Palalottomatica, grazie ai buoni uffici dell'Eur Spa, guidato dal milanese Enrico Pazzali, e all'impegno del Campidoglio di Virginia Raggi. Il problema è che mentre all'Eur va in scena la Roma che potrebbe essere con la prima edizione dell'ePrix, il resto della città è ancora quella che è, con le sue grandi bellezze e le sue grandi miserie.

E la Formula E che corre nella capitale non può che far pensare alle condizioni in cui versano le strade della città eterna. Solo due giorni fa, per dire, via Salaria si è trasformata in un colabrodo dopo una pesante pioggia, con decine e decine di automobili che sono affondate una dopo l'altra in una buca di quasi mezzo metro, riemergendone con le gomme squarciate. Possibile che sia così facile per il Campidoglio attrezzare e riasfaltare un circuito cittadino di corse automobilistiche mentre il resto delle strade capitoline languiscono in condizioni pessime?

«Il tema è molto complesso - sospira l'ad di Eur Spa, Pazzali - perché questa è una città enorme, con una storia millenaria che implica bellezze ma anche oneri, e per mettere a posto Roma non basta la buona volontà, che mi sembra esserci stata a dir poco negli ultimi 20 anni, ma servono anche tanti soldi e ovviamente competenze». Ed è anche vero che la pista del Roma ePrix è lunga «appena» 2,8 km, mentre i nastri d'asfalto da rifare in città sommano cifre decisamente più alte. Morale, per ora bisogna accontentarsi di ammirare i bolidi silenziosi che promuovono una mobilità sostenibile sfrecciando per l'Eur, su strade perfette che i 30mila romani che hanno già comprato tutti i biglietti dell'evento - sold out da tempo - potranno per il momento solo invidiare. Sperando che l'evento voluto dal nuovo management dell'Eur spa - comparticipata da Campidoglio e Mef - sia di incentivo oltre che di buon auspicio. In fondo, dopo tante polemiche e tanti anni bui proprio all'Eur qualcosa si è mosso. La Nuvola di Fuksas da oggetto misterioso e opera infinita è diventato un centro congressi operativo, la Lama - l'hotel nato con la Nuvola - dovrebbe presto aprire sotto le insegne di una nota catena alberghiera internazionale, il Luna park ha riaperto i battenti come pure il Giardino delle cascate che era chiuso da quasi 60 anni. E se qualche anno fa si sognava - e basta - di portare a Roma la Formula 1, proprio all'Eur, ora le auto da corsa, pure se elettriche, ci arrivano davvero, e corrono a impatto zero. Sarà vero, come spiega ancora Pazzali, che arrivare «nel momento più basso di questa società» ha reso «più facile risalire». Ma resta l'impressione che questo «quartiere a statuto speciale», dopo tante difficoltà, marci a una velocità maggiore rispetto al resto della capitale. «Abbiamo avuto la fortuna di avere una struttura di quartiere molto bella - spiega ancora l'amministratore delegato - e che, per la messa a punto di questo evento, ci sia messi tutti il vestito buono, pubblico e privato». Il risultato sarà questa prima edizione di una gara che è «evento sportivo ma anche culturale, perché ci parla di mobilità sostenibile, ed è ricco di contenuti di partecipazione locale e internazionale che sono consoni a una città come Roma, che non è solo la capitale d'Italia ma anche del mondo», insiste Pazzali, che rimarca il ruolo «collaborativo e partecipativo» del Campidoglio nell'organizzazione del I ePrix di Roma. L'altro ruolo, come detto, lo hanno già dato i romani. Che affolleranno gli spalti fornendo una cornice degna all'evento.

Loro, almeno, non hanno dato buca.

Commenti