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Alluvione Genova, indagata Raffella Paita

A un mese dal voto per le Regionali tegola in testa sul Pd: indagata la candidata presidente in Liguria

Alluvione Genova, indagata Raffella Paita

A un mese dal voto per le Regionali tegola in testa sul Pd. Il primo avviso di garanzia per l'alluvione del 9 ottobre scorso è stato notificato a Raffaella Paita, l'assessore alla Protezione Civile, attuale candidata alla Presidenza della Regione Liguria. La Procura della Repubblica le contesta la "mancata allerta", perchè quella sera, nonostante le previsioni meteorologiche sfavorevoli e le fortissime piogge in corso, rimase chiusa fino alla mezzanotte la sala operativa della Protezione Civile in viale Brigate Partigiane a Genova, che avrebbe dovuto coordinare i soccorsi.

I magistrati Gabriella Dotto e Patrizia Ciccarese da oltre sei mesi hanno aperto un fascicolo per disastro colposo ed omicidio colposo (la morte dell’ex infermiere Antonio Campanella), ma battono due filoni: il primo, appunto la mancata "Allerta-Due", il bollettino meteo dell’Arpal “errato” alle 18, che rassicurava sull’indebolimento della perturbazione; il secondo filone riguarda invece quanto è accaduto nei 40 minuti precedenti l’esondazione del Bisagno. Tutto questo anche se Paita, durante l'interrogatorio nei mesi scorsi, ha sostenuto "di essere stata presente in sala operativa tutta la notte". Nei momenti a ridosso del disastro, però, il funzionario responsabile Stefano Vergante alle 22,15 era a casa, a Molassana, impossibilitato a raggiungere l'ufficio perchè il Bisagno nel frattempo era esondato.

Alla Protezione Civile non era presente neppure Gabriella Minervini, in quei giorni direttore alla Protezione Civile.

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