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Alta tensione sul Mar Nero, Mosca chiude lo stretto: "Gli ucraini ci provocano"

Tre navi di Kiev in transito senza permesso

Alta tensione sul Mar Nero, Mosca chiude lo stretto: "Gli ucraini ci provocano"

Alta tensione nel mare di Azov. La Russia ha chiuso lo Stretto di Kerch, che unisce il Mar Nero a quello di Azov, dopo un'incursione della Marina ucraina che Mosca ha definito «una provocazione»: le tre navi ucraine, dirette dal Mar Nero verso lo Stretto, non hanno chiesto il permesso di transito, un gesto che le autorità russe considerano un affronto in grado di provocare «un conflitto regionale». L'annuncio della chiusura è stato dato secondo la società che gestisce il traffico marittimo nella zona della Crimea. «Il passaggio attraverso lo Stretto di Kerch per navi civili è chiuso», ha comunicato Alexei Volkov, amministratore delegato dei porti marittimi crimei. Erano stati i servizi segreti dell'Fsb, il Servizio di Sicurezza Federale, l'ex Kgb, a denunciare ieri mattina lo sconfinamento e sostenere che le navi ucraine avevano «manovrato pericolosamente» e non si erano «assoggettate agli ordini delle autorità russe». L'Fsb, che ha accusato l'Ucraina di voler provocare «un conflitto nella regione», ha aggiunto con durezza di aver preso «tutte le misure per garantire la sicurezza della navigazione».

Dal canto proprio, la Marina ucraina ha denunciato che una lancia dei guardiacoste russi, il Don, ha speronato uno dei suoi rimorchiatori, il cui motore e lo scafo sono rimasti danneggiati. E anche questa per Kiev è «una provocazione». L'Ucraina ha chiesto alla comunità internazionale di condannare l'aggressione russa: «Tali azioni minacciano la sicurezza di tutti i Paesi della regione del Mar Nero e di conseguenza richiedono una risposta chiara da parte della comunità internazionale», si legge in una nota del ministero degli Esteri a Kiev.

Per ora nessuna risposta.

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