Economia

Altavilla: "Fca era all'oscuro. Marchionne non disse nulla"

Il manager dimissionario: "Avrei informato il gruppo in caso di malattie". La Consob: "In corso le verifiche"

Altavilla: "Fca era all'oscuro. Marchionne non disse nulla"

«Non ero a conoscenza della malattia di Sergio Marchionne. L'avessi saputo, avrei informato i competenti organi societari in materia di compliance». La precisazione è di Alfredo Altavilla, il dimissionario coo di Fca per i mercati Emea, smentendo, in questo modo, una serie di indiscrezioni che lo davano al corrente dello stato di salute dell'ex ad di Fca.

A pochi giorni dalla scomparsa del top manager avvenuta all'Ospedale universitario di Zurigo, che tra l'altro ha fatto sapere che Marchionne era affetto da una malattia grave e per questo da un anno sottoposto a cure nel centro medico svizzero, la discussione verte proprio sul motivo per il quale solo all'ultimo sia il presidente John Elkann sia il mercato sono stati informati che la situazione in cui verteva l'ad era senza ritorno. A porsi delle domande sono i mercati, visto che l'andamento di un'azienda insieme al perseguimento di piani e obiettivi, dipendono dalle condizioni di salute di chi ne ha la responsabilità.

Marchionne, in proposito, era sì malato, e da qualche mese si vedeva chiaramente, incontrandolo, che qualcosa non andava: «Sono stanco», diceva spesso e «confermo che nel 2019 esco da Fca» per rimanere in sella al Cavallino. E proprio in vista della sua nuova sua vita, sembra che Marchionne avesse già adocchiato il posto dove andare ad abitare, nelle campagne tra Sassuolo e Maranello, dove si mangia e si beve bene.

Seppur sofferente e affaticato, l'ex ad di Fca e presidente di Ferrari, è comunque riuscito a portare avanti i suoi progetti (tra cui la realizzazione del piano per il Lingotto al 2022 e il meccanismo di scorporo di Magneti Marelli), viaggiando sempre tanto, sino a quando è entrato in ospedale, un mese fa, ma con la prospettiva di tornare al lavoro visti gli appuntamenti fissati. Lionel Laurent, editorialista di Bloomberg, rileva, in proposito, come Marchionne avesse già affrontato da tempo (sembra quasi una premonizione) il problema della sua successione, identificando con il presidente Elkann i candidati, e magari vedendo proprio nell'inglese Mike Manley la persona ideale a guidare il Lingotto. Potrebbe essere stato lo stesso top manager, inoltre, a chiedere alla compagna Manuela Battezzato, impiegata all'ufficio comunicazione di Fca, di tenere la bocca chiusa anche con i vertici del Lingotto. Così è stato, fino a quando il presidente Elkann ha constatato personalmente che Marchionne era in fin di vita. Da qui la rivoluzione ai vertici delle società guidate da Marchionne: Fca, Ferrari e Cnh Industrial.

Resta, però, il nodo della mancata informazione ai mercati. La Consob, che vigila su Piazza Affari, ha in corso «verifiche di routine», spiegano fonti vicine alla Commissione. E ciò accade «ogni volta si verifica un evento price sensitive». Dai primi riscontri «sull'operatività del titolo, sembra che il contesto informativo sia stato coerente» e non ci sarebbero elementi che farebbero pensare alla necessità di approfondimenti.

Negli Usa, dove Fca e Ferrari sono pure quotate, è però possibile che partano azioni legali, vista l'abitudine, da quelle parti, di avviare class action anche per casi come questi. «L'episodio che la Casa automobilistica non fosse a conoscenza della malattia di Marchionne - riporta un sito finanziario Usa - pone interrogativi su quando i top manager dovrebbero informare i consigli di amministrazione di gravi malesseri e se i consigli stessi, a loro volta, dovrebbero rivelare tali informazioni agli azionisti». No comment dalla Sec.

L'estate, su questo fronte, si preannuncia caldissima: il silenzio sul ricovero, la comunicazione forzata dell'operazione alla spalla destra, le prime indiscrezioni sulla malattia, la rivelazione di complicazioni con l'impossibilità di Marchionne di partecipare alla conference call sui conti, il coma irreversibile, le convocazioni dei cda, la morte dopo due arresti cardiaci in seguito all'intervento, l'ospedale che invece conferma la malattia grave da un anno, il fatto che Fca non sapesse nulla.

E ora gli investitori che chiedono chiarezza.

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