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Raggi sindaca delle zanzare: l'insetticida bio è un flop

La parola alternativo, nel mondo a rovescio dei grillini, è l'abracadabra che spalanca le bocche degli astanti e li manda in estasi

Raggi sindaca delle zanzare: l'insetticida bio è un flop

Alternativo. Deve essere alternativo per forza. A tutti i costi. Alternativo a cosa? Ah beh, non importa. Basta essere alternativi, anche al buonsenso. La parola alternativo, nel mondo a rovescio dei grillini, è l'abracadabra che spalanca le bocche degli astanti e li manda in estasi. L'economia deve essere alternativa, il cibo pure, la scuola e la politica anche e via dicendo. Una delle varie declinazioni dell'alternativismo a cinque stelle è, ovviamente, il biologico. Che vale per il cibo, per i medicinali, per i concimi. Il bio va su tutto. Ma non ci immaginavamo valesse anche per gli insetticidi. No, fino lì non si era spinta nemmeno la nostra perfida immaginazione. Non eravamo riusciti a ipotizzare che un sindaco scegliesse un insetticida biologico, dalla conclamata inefficacia, probabilmente per non danneggiare troppo la limpida e salubre aria romana. O, forse, per non ammazzare le zanzare ma convincerle a farsi un po' più in là. Comunque in base a un criterio assolutamente ideologico e per nulla pratico. Il risultato è stato comico: le zanzare ronzavano in ottima salute e gli unici a star male sono stati i romani che, non potendo alzare in volo la contraerea, hanno dovuto ricorrere ai repellenti contro le zanzare tropicali. Sembra una barzelletta, ma le cronache di questi giorni ci raccontano una emergenza molto seria.

Si potrebbe derubricare il tutto come un ingenuo scivolone. Ma in realtà la scelta di Virginia Raggi non è casuale, non viene dal nulla. È la logica e coerente evoluzione del pensiero grillino e di un alternativismo a tutti i costi che diventa un noiosissimo «noismo»: no Tav, no Tap, no Vax solo per citare i più noti divieti del mondo a cinque stelle. A Roma scelgono l'insetticida biologico e a Torino impongono il cibo biologico e vegano una volta la settimana nelle mense delle scuole.

A Livorno sappiamo tutti come è andata finire. Sono convinti di avere la verità in tasca e vogliono imporla a tutti. Vogliono piegare il mondo alle loro strampalate teorie e quando non ci riescono - ciò accade sempre più spesso - battono i piedini e urlano al complotto dei poteri forti. Se continuano così, si accettano scommesse, saranno gli elettori a cercare qualcosa di alternativo. A loro.

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