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Altra stretta sugli statali ma sui furbetti si rischia l'ennesima riforma flop

L'ideona: impronte digitali anti "fannulloni". E dietro gli annunci c'è un'altra infornata

Altra stretta sugli statali ma sui furbetti si rischia l'ennesima riforma flop

Anche in un'occasione che avrebbe dovuto essere autocelebrativa ( il varo del ddl Concretezza) la riunione del Consiglio dei ministri non è riuscita a espellere le tossine di una legge di Bilancio che porta con sé molti tormenti. «Non c'è dubbio che la manovra sarà rimandata alla Commissione Ue tale e quale, aveva detto il ministro per gli Affari Ue, Paolo Savona, a Sky Tg24 . Durante la riunione, invece, hanno continuato ad affiorare le solite tensione tra un Movimento 5 Stelle che vorrebbe andare avanti contro Bruxelles in formazione a testuggine e una Lega che, con il sottosegretario Giorgetti, comincia a pensare a vari «piani B» per mettere al sicuro banche e risparmiatori.

Il piatto forte del Consiglio dei ministri di ieri, però, è stato il ddl Concretezza, l'ennesimo intervento di riforma della Pubblica amministrazione che rischia di risolversi in un flop suo malgrado come i precedenti. Da Franco Bassanini a Renato Brunetta a Marianna Madia non c'è nessun ministro che non abbia provato a contrastare «furbetti» e «fannulloni» ma tutto è rimasto com'è. Ora è il turno del ministro Giulia Bongiorno che su questo ddl ha messo la propria faccia sin dalla scorsa estate. Il problema è che la rivoluzione della concretezza (in 6 articoli) si assomma ai testi precedenti senza pensare a un cambiamento organico.

Il punto che fa notizia è il controllo biometrico per stanare gli assenteisti. L'approvazione del Consiglio è giunta ieri perché solo nei giorni scorsi il garante della privacy ha dato l'ok definitivo alla rilevazione delle presenze tramite riconoscimento facciale, dell'iride o delle impronte digitali. andare a fare la spesa o prendere un caffè al bar durante l'orario di lavoro dovrebbe diventare più difficile. Bisognerà vedere unto rapida sarà l'installazione dei nuovi dispositivi per la rilevazione delle presenze al posto dei vecchi badge. Per ora sono coperti 35 milioni di euro per il 2019. Il che fa sorgere qualche legittimo dubbio.

Come ogni riforma che si rispetti non poteva mancare la task force per valutare le performance e la produttività dei dipendenti della Pa. Ecco, pertanto il «Nucleo Concretezza» (53 manager con assunzione di 30 dirigenti esterni) per monitorare l'adeguamento alle nuove disposizione con annessa pubblicazione di una lista nera (blacklist) delle amministrazioni inadempienti.

Per indorare la pillola, però, c'è lo sblocco del turnover al 100%. Si dà il via libera all'assunzione di un numero di dipendenti pari a quelli che cessano dalla funzione per pensionamento o altre cause. La misura non comporta aggravi di spesa perché si tratta di un ricambio, ma allo stesso modo non comporta nemmeno un risparmio continuando a individuare nella pa un mezzo di lotta alla disoccupazione o il vero erogatore del reddito di cittadinanza. Non meno importante è la sostituzione integrale dei buoni pasto erogati dalla fallita Qui!Group e non spesi. Con il governo del cambiamento nessuno resta a bocca asciutta.

Soprattutto nella pubblica amministrazione.

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