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Altre chat sulla Raggi Così la giunta di Roma viene telecomandata

Nelle conversazioni il ruolo di Casaleggio jr e i veleni interni: «Grillo non capisce nulla»

Altre chat sulla Raggi Così la giunta di Roma viene telecomandata

Mannaggia agli smartphone. D'ora in avanti alla sindaca Raggi e alla sua cerchia consigliamo il silenzio o tutt'al più il linguaggio cifrato. Perchè il gran ritorno delle chat dei Quattro amici al bar non mancherà di provocare ansie nella prima cittadina. Uno scambio di messaggi in cui emerge una figura fragile, indecisa su tutto. Le ombre di Beppe Grillo e di Davide Casaleggio che da nord tengono (ci provano) le redini dell'amministrazione capitolina aleggia minacciosa, nessuno sa come arginare quei due. Nella chat, tra selfie, direttive lampo e qualche battutaccia, troneggia il consigliere ombra, l'avvocato Pieremilio Sammarco, l'amico di fiducia presso il quale aveva lavorato anni fa nel suo studio legale. La sindaca ieri ha potuto leggere cosa si dicevano Sammarco e Raffaele Marra. Peste e corna di Grillo, innanzitutto. E una sfilza di audaci complimenti al Mio Sindaco, vittima di un cannoneggiamento e invitata a tenere duro.

Le discussioni sono agli atti del processo Scarpellini, che vede Marra imputato per corruzione e ieri sono state riprese da la Repubblica e soprattutto da Il Tempo. Sammarco sostiene Marra e parla con lui nella chat finora inedita su Telegram. Dove si parla anche di Beppe Grillo: «Beppe non capisce nulla scrive Sammarco a Marra il 30 ottobre 2016 si fa prendere in giro dai giornali. Mi sono dimenticato di dirti che giovedì Massimo F. (Frongia) va a Genova al ristorante con Grillo e gli dice di non rompere le palle su di te». Ma Marra (all'epoca capo del Personale comunale) è preoccupato e invita l'avvocato a sbrigarsi: «Giovedì è tardi». «Raffaele tieni duro continua Sammarco non mollare. Fammi sapere se posso fare qualche cosa per agevolarti».

Al centro delle chat tra Marra e Sammarco la presunta macchinazione nei confronti di Marra che proviene, sempre secondo Marra, dal M5S: «Vogliono indebolire V. (Virginia, ndr) e sono certo che parte degli attacchi provengano dall'interno (dal Movimento, ndr) forse proprio da quelli che sto cercando di contenere, sai a chi mi riferisco», spiega Marra a Sammarco il 1 agosto dell'anno scorso. «Sarà un cannoneggiamento costante che potrà finire solo se c'è da parte di V. la fermezza», sostiene Sammarco.

Nella chat dei quattro amici si parla di strategie e persone. Come ad esempio di Stefano Vignaroli. Eloquente l'intervento della Raggi dove si spiega come la sindaca abbia difeso Romeo ma soprattutto Marra dagli attacchi dei parlamentari grillini che li vogliono cacciare: «Accetto la vostra sfiducia, come anche accetto la vostra sfiducia su Salvatore (immagino sia a pelle). Ma ho l'atto di Pignatone (Pignatone signori, non il magistrato della Sgurgola) che dichiara che lui è pulito. Sapete bene che non c'è nulla se non le vostre rispettabili sensazioni e voci. Io devo governare per 5 anni e il mio obbiettivo come il vostro è farlo al meglio. La faccia e il culo sono miei e io mi scelgo persone di fiducia. Punto. Adesso basta, avete avuto tutte le prove che potevamo darvi».

Interessante la parte in cui i quattro dipingono il presidente dell'Assemblea Capitolina Marcello De Vito come la longa manus che sta muovendo le fila del complotto contro di loro. Il 15 agosto i giornali titolano sull'irregolarità della nomina di Romeo. Raggi scrive che il Pd «starebbe preparando un esposto». Frongia: «È Marcello De Vito che sta fomentando il Pd a fare esposto». Marra: «Salva mi sa che non hai capito! Ieri ho fatto verifiche (mie fonti) tutte queste cose arrivano da parlamentari M5S altro che Pd. Fonte certa!!!».

Affranta la Raggi: «Mamma mia!».

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