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Altro che missione a costo zero. Marino ha speso 15mila euro

Il sindaco aveva detto che l'ultimo viaggio negli Usa non avrebbe pesato sulle casse del Comune. Ma la Lista Marchini lo smaschera: trasferta a carico dei cittadini

Altro che missione a costo zero. Marino ha speso 15mila euro

Il viaggio (da imbucato) di Marino negli Stati Uniti al seguito di Papa Francesco non sarebbe dovuto costare nulla al Comune di Roma. E per assicurare ai romani che non ci avrebbero rimesso un euro per quella sua missione «a caccia di accordi e finanziamenti» per la Città eterna, il sindaco ci aveva messo la faccia, postando un videomessaggio sulla sua pagina Facebook . E invece la trasferta americana sarebbe costata oltre 15mila euro.

Almeno a tanto ammontano le anticipazioni di cassa del Campidoglio sui costi sostenuti dai due dirigenti di Roma Capitale che erano al seguito del sindaco e il costo del pernottamento di Marino e della sua addetta stampa a New York, così come ha potuto verificare ieri il capogruppo della Lista Marchini, Alessandro Onorato, dopo aver occupato simbolicamente la sede della Ragioneria generale che gli negava l'accesso agli atti sulle spese del viaggio nonostante la richiesta (anche di Ncd e M5S) fosse stata inoltrata una settimana fa, prima che le parole del Pontefice facessero scoppiare il caso con tanto di figuraccia mondiale. Il Campidoglio, e quindi i romani, avrebbe contribuito eccome alla settima trasferta negli Stati Uniti in due anni del sindaco-gironzolone: quattro biglietti per New York in business class, perché Marino si è portato dietro tre persone del suo staff, gli spostamenti in Pennsylvania e cinque notti in albergo a cinque stelle per quattro persone. Per il sindaco e la sua addetta stampa, è vero, ha pagato la Temple University di Philadelphia dove Marino ha tenuto l'imperdibile conferenza dal titolo «Il trapianto: dalla chirurgia alla rianimazione della Città eterna». Ma per il viaggio e l'hotel del capo del cerimoniale e del consigliere diplomatico del sindaco ha pagato il Comune, che ha anche coperto le spese di soggiorno a New York per Marino e l'ufficio stampa. «Abbiamo parlato con i dirigenti del Campidoglio - spiega Onorato - e possiamo dire con certezza che Marino ha dichiarato il falso assicurando che il viaggio non sarebbe costato un euro ai cittadini. Invece è costato oltre 15mila euro». Onorato è durissimo con il sindaco, lo accusa di aver voluto partecipare all'incontro mondiale delle famiglie senza essere stato invitato né dal Papa né dagli organizzatori, portandosi dietro il suo staff a spese dei contribuenti. «A questo punto - osserva il capogruppo della Lista Marchini - è chiaro quale fosse l'interesse del sindaco, non altrettanto quello dei romani, anche perché Marino continua a sostenere che viaggia spesso per raccogliere fondi, ma l'80 per cento di quelli raccolti arriva dall'Italia». C'è poi il capitolo del compenso (si parla di 5mila euro) che il sindaco avrebbe ricevuto dalla Temple University per la lezione. Il Campidoglio nega, il sindaco precisa: «Ove mai mi fosse corrisposto devolverò la cifra ai restauri dei monumenti di Roma».

Intanto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, è intervenuto per ridimensionare l'eco avuta dalla telefonata del falso Renzi fatta da La Zanzara a monsignor Paglia durante la quale l'alto prelato ha riferito dell'irritazione del Pontefice nei confronti del sindaco, definito «un bischero, un imbucato».

Il gesuita, senza mai fare riferimento né a Roma né a Marino, ha detto che «le affermazioni riportate da una conversazione privata, ottenuta con inaccettabile inganno, non possono esprimere in alcun modo le posizioni della Santa Sede, i cui rapporti con le autorità italiane a proposito del Giubileo si sono sempre svolti con serenità e correttezza».

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