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Un altro inverno al gelo. Pronta una casetta su tre (ma già speso 1 miliardo)

Al centro Italia completate 1.103 abitazioni su 3.600. Borrelli: «A fine anno concluso l'80%»

Un altro inverno al gelo. Pronta una casetta su tre (ma già speso 1 miliardo)

A quindici mesi dallo spaventoso sisma che ha devastato il centro Italia e dalle ripetute scosse che si sono protratte violentemente per oltre tre mesi, l'intera area del cratere vivrà anche questo secondo inverno in un'emergenza abitativa ingenerosa e difficile da risolvere. A complicare la gestione degli sfollati dei territori di Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria, ci sono anche i residenti dell'isola di Ischia che, il 21 agosto scorso, è stata colpita da un altro terremoto disastroso che ha ridotto in macerie buona parte del comune di Casamicciola. E a questi ultimi il nuovo capo della Protezione civile Angelo Borrelli (già vice di Fabrizio Curcio) ha promesso, entro fine anno e salvo complicazioni, l'ottanta per cento delle casette necessarie per fare fronte all'emergenza. L'augurio è senz'altro quello di superare eventuali difficoltà certo, ma Borrelli sa bene che in Abruzzo ancora non è stata montata nessuna Sae (Soluzione abitativa d'emergenza) e che al contempo, sono state completate in tutto il centro Italia soltanto 1.103 casette su un totale di 3.604: meno di un terzo.

Un impasse che il numero uno della Protezione civile sa bene come superare, almeno per il futuro: «È mio preciso impegno far sì che venga indetta una nuova gara per le Sae. Mi auguro che non ce ne sarà necessità però, se serviranno nuove abitazioni d'emergenza dovremo provvedere. Attualmente tutti i vincoli con le ditte aggiudicatarie della gara Consip, indetta nel 2014 e aggiudicata nel maggio 2016 sono conclusi: gli abbiamo affidato tutte le commesse, abbiamo completato gli ordini delle Sae. Devono solo essere portate a termine le costruzioni». In pratica Borrelli con queste affermazioni avrebbe in parte accennato al fallimento della mastodontica gara di Consip. Un totale di 6.000 casette e un impegno di spesa di 1 miliardo e 80 milioni suddivisi progressivamente tra tre aggiudicatari: Cns Legacoop primo classificato, Consorzio Stabile Arcale e una Rti rappresentata da Modulcasa-Ames-Nav Spa. Però Borrelli non disdegna di confermare che: «Anche per questa nuova gara, Consip sarà stazione appaltante. Il problema non è Consip. Sono i tre soli aggiudicatari che con un ammontare così impegnativo di realizzazioni sono pochi. L'idea sarà quella di frazionare ulteriormente la commessa». Così si cercherà di rimediare ai tempi e alle modalità organizzative.

Forse funzionerà. Inevitabile allora puntare l'indice sull'incapacità gestionale ma altrettanto anche sull'inesperienza nella stima delle urgenze: per le opere di progettazione, urbanizzazione, posa e completamento delle Sae sono stati impiegati 243 giorni su una stima iniziale, fatta da Protezione civile nel capitolato di gara, di 157. Medie che vengono fuori da un computo scontato. Lo stato di avanzamento lavori nel Lazio ha impegnato 9 mesi, nelle Marche 7, in Umbria 6 mentre l'Abruzzo non è stato censito. E per ben che vada, procedendo di questo passo, ci vorranno tre anni pieni per uscire dall'emergenza e riportare la quotidianità in quei luoghi martoriati.

Intanto però siamo già al secondo commissario per la ricostruzione che non c'è: Vasco Errani ha intascato la sua parcella di 50 mila euro e all'attivo vanta 40 ordinanze; il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paola De Micheli che ha preso il suo posto esattamente 60 giorni fa, ha prodotto invece una sola ordinanza e il suo compenso è fino a adesso in corso di definizione.

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