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Amazon va sulla Luna: "consegnare" astronauti è l'ultima sfida di Bezos

Il miliardario ha presentato «Blue Moon» L'obiettivo: arrivare sul satellite entro il 2024

Amazon va sulla Luna: "consegnare" astronauti è l'ultima sfida di Bezos

«L una azzurra, mi hai visto resistere da solo, senza un sogno nel cuore» cantava Ella Fitzgerald nella sua indimenticabile Blue Moon. Ma altro che a corto di sogni questa volta «Blue Moon» è il nome di un progetto che punta letteralmente al cielo, e parte da Jeff Bezos, numero uno di Amazon: l'obiettivo è portare gli astronauti americani sulla Luna entro il 2024.

Bezos ha presentato alla stampa, e inoltre ai vertici delle principali industrie spaziali, il modulo Lunare prodotto dalla sua società (che ha titolo Blue Origin). Un piano che si è visto impennare rapidamente con la spinta dell'amministrazione Trump alla Nasa; l'intenzione, che ha preso piede, è costruire una piattaforma spaziale nell'orbita della Luna, per portare astronauti statunitensi sul satellite che illumina le notti della Terra. Il tutto, entro i prossimi cinque anni . L'annuncio di Jeff Bezos è quello dell' uomo più ricco al mondo. Tra suoi i piani c'è già quello di realizzare un vero e proprio avamposto lunare.

Ma che cos'ha di nuovo, di completamente diverso, un atterraggio previsto per il 2024? Innanzitutto, rispetto a quella che si realizzò negli anni '60, questa riguarda compagnie private, Paesi nuovi. Un sogno che, tuttavia, nel Terzo Millennio, ha visto diversi precedenti fallimentari: soltanto il mese scorso, infatti, un'organizzazione privata senza scopo di lucro israeliana si è schiantata col suo lander, tentando di atterrare sul suolo lunare. Farà un nuovo tentativo, pare. Ce l'ha fatta invece la Cina: senza colpo ferire, raggiungendo con un rover il lato oscuro del satellite. E inoltre SpaceX, la compagnia di Elon Musk, ha annunciato nel 2018 che spedirà sulla Luna un uomo d'affari giapponese, a orbitare sul suo suolo nel 2023.

Il numero uno di Amazon non si fa intimorire dal budget: sta investendo ogni anno un miliardo di dollari in Blue Origin, e lo sta facendo proprio attraverso la vendita delle sue azioni di Amazon. All'interno del suo keynote è stato presentato il nuovo razzo propulsore BE-7. Bezos ha snocciolato informazioni su buona parte dei suoi piani, e l'atterraggio sul nostro satellite di una navicella singolare: sprovvista di astronauti, non più spaziosa di una piccola casa, ma perfettamente capace pare di trasportare quattro rover, grazie a un motore a razzo di nuova progettazione e razzi potenziati. A questa, farebbe seguito una versione che potrebbe portare le persone sulla Luna nel 2024. «Oggi il nostro fondatore ha condiviso la nostra visione di andare nello spazio per portare beneficio alla Terra. Dobbiamo tornare sulla Luna, questa volta per restarci», ha comunicato Blue Origin.

«Il prossimo salto nello spazio sarà alimentato da compagnie commerciali come Blue Origin e innovazione commerciale»: parola (tra gli altri) dell'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Ma gli annunci che le aziende spaziali hanno fatto in passato non sono riusciti a mantenere le promesse. Oggi invece il vice amministratore della Nasa Dava Newman, professore del MIT che lavora come cliente di Blue Origin, sostiene che la musica sia cambiata, che il potenziale del progetto sia grandemente migliore. «Si fa sul serio», ha sentenziato: e la ragione sarebbe la qualità del nuovo motore.

Il primo sbarco riuscito sulla Luna (con un modulo senza astronauti) fu nell'Unione Sovietica nel 1966 con Luna 9; a questo, aveva fatto seguito uno sbarco dagli Stati Uniti quattro mesi dopo, e la Nasa ha inviato persone sulla Luna a partire dalla missione Apollo 11 nel luglio 1969.

«Luna azzurra, » canterebbe oggi Fitzgerald: «mi hai visto resistere con un sogno nel cuore: da un miliardo di dollari l'anno».

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