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In amore l'unione fa la forza specialmente per i milionari

Il più ricco del mondo Bezos e la moglie inseparabili da oltre 24 anni. Come Bill Gates e Richard Branson

In amore l'unione fa la forza specialmente per i milionari

Sono così in sintonia che lui sa comprarle i vestiti al volo. E non sbaglia un colpo. Basta una telefonata, una conferma sulla taglia e poi senza problemi. A lei piacerà di sicuro. Una vita così d'accordo e così normale quella dei Bezos da sembrare anormale. Perfino fastidiosa direbbero gli invidiosi. Lui, Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, abbandonato alla nascita, con il patrimonio di 90,6 miliardi di dollari che lo rende l'uomo più ricco del mondo, al fianco lei: MacKenzie, un nome che suona come un cognome, la sua ragazza da una vita. Ventiquattro anni insieme. Insieme e affiatatissimi. L'avventura Amazon covata insieme, come una vera coppia, l'unione che la forza vera perchè a partire da zero si fa fatica ma se hai una spalla a cui appoggiarti è una ricchezza inestimabile.

Il sogno americano, a partire in macchina verso Seattle nel 1994, a scoprire i nuovi orizzonti e a sondare i propri limiti. Lei che racconta: «Guardare tuo marito, qualcuno che ami, imbarcarsi in un'avventura. Cosa c'è di meglio?». A loro è andata benissimo. La sua azienda, diventata il gigante del commercio al dettaglio online e sarà la prima azienda al mondo a valere un trilione di dollari. E con la tua ragazza sempre accanto, dall'inizio, a fare da contabile, a vedere l'orizzonte rosa anche da quell'appartamento con una sola camera da letto. La passione che senti nella voce del compagno e ci credi. Fiducia nel tuo uomo e fortuna dalla vita. E quando sei così voli davvero. Jeff e MacKenzie che si incontrano ad un colloquio di lavoro. Lei manda il curiculum al direttore che è lui. Qualcosa che scatta subito tra loro, sono vicini di ufficio e le risate di lei gli entrano nel cuore di lui. «Ho saputo fin dall'inizio che quella donna con quella meravigliosa risata sarebbe diventata mia moglie». Lei che fa il primo passo e lo invita a pranzo, sei mesi dopo sono marito e moglie. «Penso che mia moglie sia in gamba, intelligente, cortese e sexy, ma ho avuto la fortuna di aver visto il suo curriculum prima di conoscerla, quindi sapevo esattamente quali fossero i suoi voti a scuola», ha scherzato con Vogue. Compatibili perché diversissimi, lui che la sera lava i piatti e sa che la moglie lo trova sexy, le riunioni in azienda mai troppo presto perché a fare colazione tutti insieme al mattino non c'è prezzo. Lei che porta i figli a scuola con una Honda, l'utilitaria di una famiglia qualunque. Piedi per terra e attaccamento ai piccoli valori della vita.

E una moglie in questo è fondamentale. I viaggi con i figli fatti fuori stagione, la cova delle uova di gallina per insegnargli la natura. Famiglie dall'aria normale se non fosse per quel particolare del conto in banca. Lui è il 25esimo proprietario terriero degli Stati Uniti. Da quel monolocale sono passati diversi anni. E oggi possiedono cinque case negli Stati Uniti, a Medina (città nello Stato di Washington), Beverly Hills, Van Horn (Texas), Washington e Manhattan. Coppie fondate sull'amore e sulla passione per la vita. Da costruire insieme perché insieme c'è più gusto. Così è stato per Bill Gates, creatore della Microsoft, da 21 anni con Melinda, partire da niente, ma con la stessa persona da guardare negli occhi, sapere che di lei sì che ti puoi fidare, i consigli e le riunioni in pigiama di notte. Sogni dal garage da fare in due. Consigliera appassionata e fedele. Ricchezza inestimabile, e non c'è socio, amico a reggere il confronto. Così è per Richard Branson, boss della Virgin, che dopo un brevissimo matrimonio giovanile è rimasto con la sua seconda consorte da 25 anni, per Steve Jobs, fondatore della Apple, rimasto con la sua prima e unica moglie per 20 anni fino alla morte, per Eric Schmidt di Google, sposato da 30 anni, per Carlos Slim, il messicano proprietario di un impero globale, da 32 anni con la stessa donna. Quando lei lo ha lasciato vedovo nel 1999 non c'è stato un solo giorno che non abbia pensato a lei, la sua forza ispiratrice.

Tanto da dedicarle un museo.

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