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Anche tre italiani fra le vittime. Gaffes e silenzi del governo

Tutti hanno "sparato" rassicuranti cifre a caso, ma oltre ai morti connazionali, c'è il giallo dei dispersi. Polemica su Renzi che si scatta un selfie col premier albanese

Anche tre italiani fra le vittime. Gaffes e silenzi del governo

Giocare con i numeri senza conoscerli è da sciocchi. Se i numeri, poi, sono quelli di una strage in mare, significa pure essere incoscienti perché giocare d'azzardo con decine di vite, e con il dolore, è imperdonabile.

Man mano che i naufraghi vengono messi in salvo, e che si recuperano i corpi delle vittime, l'incendio a bordo del traghetto Norman Atlantic assume i contorni di un'immane tragedia. Il bilancio dei morti è salito a tredici, tra i quali anche tre camionisti italiani, mentre un quarto mancherebbe all'appello. Ma quello che fa impressione è che nessuno sia ancora in grado di stabilire quanti siano realmente i dispersi. Perché il premier Matteo Renzi si è gettato allo sbaraglio affermando che «senza ombra di smentita, le vittime sono cinque»? Eppure le operazioni di soccorso erano ancora in pieno svolgimento, con le navi e gli elicotteri delle nostre Forze Armate, impegnati a recuperare i superstiti. «È tutto da verificare, a partire dalle persone che risultavano nella lista passeggeri e gli accertamenti sono in itinere anche da parte del comando generale», ha affermato ieri l'ammiraglio Giovanni de Tullio, comandante della direzione marittima di Puglia e Basilicata. Le persone messe in salvo sarebbero finora 427, tra cui 44 italiani, ma resta il giallo dei dispersi. «Avendo accertato che la nave trasportava anche dei clandestini, il nostro timore è che, una volta recuperato il relitto, troveremo altre vittime», ha detto il procuratore di Bari Giuseppe Volpe, che ha fornito il numero delle persone che mancherebbero ancora all'appello.

«Facendo il bilancio delle persone a bordo del Norman Atlantic (499 in totale), i naufraghi soccorsi e le vittime accertate, restano 179 persone di cui non si hanno notizie certe - ha aggiunto Volpe -. Potrebbero però essere a bordo dei mercantili greci che hanno partecipato ai soccorsi». Naturalmente la procura di Bari ha iscritto sul registro degli indagati il comandante della nave, Argilio Giacomazzi, e l'armatore, Carlo Visentini, con l'accusa di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.

Insomma, finché non sarà messa la parola fine con il recupero del relitto, non è possibile stilare un bilancio preciso della tragedia. Ieri Renzi, in visita ufficiale nella capitale albanese, è tornato a parlare del Norman Atlantic, evitando naturalmente di fare numeri. «Il salvataggio per come è stato condotto, in quelle condizioni, è stato eroico. La magistratura faccia chiarezza e lo farà». Poi Renzi si è fatto coinvolgere dal premier albanese Edi Rama in un fuoriprogramma, ovvero un selfie, che ha scatenato le polemiche, pensando alla tragedia in mare di questi giorni.

Ma allora perché il nostro premier il giorno prima ha voluto anticipare i tempi? Chi gli ha fornito i numeri ingannatori, chi gli ha suggerito quell'improvvida uscita? Marina, Guardia Costiera e Aeronautica erano in continuo contatto con il ministro della Difesa Roberta Pinotti e con quello delle Infrastrutture Maurizio Lupi, titolari dei dicasteri che coordinavano i soccorsi in mare. È possibile che i nostri militari, sempre attenti nei loro rapporti, abbiano buttato là dei numeri? Non pare credibile. Forse è stato solo un eccesso di ottimismo del governo, che reputava già conclusa con successo l'operazione di salvataggio. Oppure, e sarebbe davvero grave, sono tutti degli incompetenti, che hanno deciso di sparare numeri a caso al solo scopo di apparire davanti alle telecamere.

E allora, a bocce ferme, quei ministri dovrebbero farsi un esamino di coscienza e trarne le conseguenze.

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