Cronache

Ancora sputi e insulti sul treno. Uno degli assalitori è recidivo: c'era anche nel blitz di sabato

È uno dei cinque nordafricani che giorni fa hanno preso in ostaggio un convoglio in provincia di Treviso per quasi un'ora

Ancora sputi e insulti sul treno. Uno degli assalitori è recidivo: c'era anche nel blitz di sabato

Treviso - Stessi capelli ricci di colore scuro, stessa tuta nera, stesse scarpe da ginnastica. Un nuovo assalto al treno della linea VeneziaBassano che lo scorso sabato sera era rimasto per un'ora in balia dei vandali. Una banda di ragazzini, prevalentemente nordafricani, con in mano alcolici e bottiglie di birra, aveva preso di mira il convoglio, sputando contro i passeggeri, insultandoli, svuotando un estintore e minacciando un capotreno. I ragazzini erano saliti a Castelfranco Veneto e all'altezza di Castello di Godego nel vicentino, il convoglio è stato costretto a fermarsi e attendere l'arrivo dei carabinieri. Ma alla vista dei militari dell'Arma la gang se l'è data a gambe. Mercoledì sera invece uno di loro è risalito su quel convoglio, all'incirca alle 21.30, sempre all'altezza di Castello di Godego. Il capotreno l'ha riconosciuto e ha chiamato la polizia ma anche mercoledì la situazione è degenerata.

Alla richiesta di esibire il documento di viaggio, il ragazzo, un nordafricano di circa vent'anni, ha dato in escandescenza. Prima ha minacciato il controllore, poi ha urlato contro gli altri viaggiatori e infine è fuggito. Durante la fuga ha raccolto da terra un sasso e ha finto di lanciarlo contro il personale del treno. Il nordafricano è sceso a piedi, dileguandosi tra i campi, ma ancora non è stato identificato. Le indagini però continuano e ora i carabinieri e la polizia ferroviaria di Castelfranco Veneto sono risaliti a otto persone del gruppo che sabato sera ha preso di mira il convoglio. Sono otto giovani, tutti residenti in Veneto, alcuni italiani ma la maggior parte proveniente dal Nord Africa e dall'Europa dell'Est, tutti regolari.

La Polfer sta esaminando i filmati delle telecamere di videosorveglianza a bordo del treno per ricostruire l'esatta dinamica dei fatti. Fatti che un testimone ha definito surreali. «Questo treno è nostro» avevano urlato davanti a madri, padri e bambini. In particolare quattro erano più esagitati. Il testimone, che ora ha presentato denuncia, era di ritorno con la moglie dalla Biennale di Venezia. «Siamo stati soli alla mercé di questi per venti minuti racconta a Il Giornale - ho visto uno di loro sputare sugli occhiali a un passeggero. Io e mia moglie abbiamo passato dei bruttissimi momenti. Avevano una bottiglia di alcol in mano. Io sono stato minacciato perché ho fatto delle foto. Ormai siamo tutti spaventati. C'è il personale della ferrovia che è terrorizzato quando entrano questi stranieri.

Viviamo un clima dove un passeggero anziché dormire deve fare la guardia».

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