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Angela in mezzo al pantano Berlino rischia l'instabilità

Se l'indebolimento della Cdu a vantaggio della destra continuerà in futuro sarà difficile formare un governo

Angela in mezzo al pantano Berlino rischia l'instabilità

Berlino Un grande pantano, con Angela Merkel al centro, dal quale nessuno sa ancora come uscire. Questa è la politica tedesca il giorno dopo l'ennesima affermazione a valanga di Alternative für Deutschland. Da domenica scorsa AfD è presente in nove dei sedici Parlamenti statali tedeschi e domenica 18 settembre è certo che il partito anti-immigrati farà ingresso anche in quello di Berlino. Fino ad allora, spiega al Giornale Nils Diederich, decano dei politologi alla Freie Universität della capitale tedesca, non succederà nulla. All'indomani del voto a Berlino, la Cdu di Angela Merkel aprirà un dibattito sulla politica di accoglienza dei rifugiati nella speranza di recuperare lo spazio scoperto a destra, come le rimproverano gli alleati cristiano-sociali bavaresi (Csu). Fra l'altro, osserva Diederich, buttarsi a destra non basterà a Merkel per recuperare gli elettori di AfD. L'analisi dei flussi elettorali dimostra che «molti di questi voti arrivano dalla Linke», il partito socialcomunista erede politico della Ddr, «il che significa che non abbiamo a che fare con dei conservatori in senso stretto ma con un elettorato antisistema». Ieri il leader della Csu, Horst Seehofer, ha strigliato la cancelliera sollecitandola a recuperare il favore degli elettori con un piano che includa tasse, sicurezza interna, pensioni e politiche migratorie. La posta in gioco è alta: fra un anno i tedeschi votano per il rinnovo del Bundestag e all'Unione (Cdu+Csu) serve una piattaforma chiara e un leader forte. Merkel è ancora la più forte «e se al congresso del partito a dicembre correrà per la presidenza, ipotecando la corsa un quarto mandato al governo, nessuno potrà opporsi. Oppure potrebbe decidere di passare il testimone, ma la decisione è solo sua».

Se la Csu è «un partito populista ben posizionato a destra mentre con Merkel la Cdu è diventata un partito di centro», ovvero due partiti lontani condannati a stare insieme, le cose non vanno meglio per la Spd. La cancelliera ha sottratto voti ai socialdemocratici, crollati i dieci anni da oltre il 30 al 22%. L'abbraccio è soffocante e da mesi il partito di Sigmar Gabriel ventila la possibilità di buttarsi a sinistra, alleandosi con Linke e Verdi. Prova generale della coalizione rosso-rosso-verde doveva essere l'elezione in Parlamento del successore del capo dello Stato Joachim Gauck a febbraio 2017. Tuttavia la cavalcata di AfD ha rotto le uova nel paniere anche alla sinistra. «Se come sembra Alternative für Deutschland entrerà al Bundestag, non credo proprio che Spd, Linke e Verdi disporranno di una maggioranza parlamentare. E questa è la ragione per cui anche i socialdemocratici oggi non si esprimono con chiarezza, la cosa peggiore per un partito». Invece che un presidente targato sinistra, «credo che avremo un capo dello Stato senza connotazione politica, così che tutti i partiti potranno tenere le mani libere il più a lungo possibile».

Se l'Unione e AfD sono incompatibili e la sinistra non ha i voti per governare da sola, c'è il rischio che a fine 2017 una riedizione della grande coalizione diventi l'unica via per la governabilità.

Una via che, come anche l'esperienza austriaca dimostra, porterebbe altra acqua alle forze antisistema.

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