Cronache

Anniversario dei Trattati Ue: a Roma un sabato da incubo

Allarme per gli appelli online a uccidere gli «infedeli» Rischio Isis e 8mila black block attesi da tutta Europa

Anniversario dei Trattati Ue: a Roma un sabato da incubo

C'è allerta massima, nella Capitale, in vista dell'appuntamento di sabato 25 marzo, quando si celebrerà il sessantesimo anniversario dei due accordi (Cee e Ceea) noti come «Trattati di Roma». La manifestazione riunirà numerosi capi di Stato europei. Il timore maggiore è per il rischio di attentati. L'ultimo attacco all'aeroporto parigino di Orly riapre scenari legati all'Isis. Raqqa e Mosul stanno per cadere e per l'intelligence europea lo Stato islamico potrebbe attuare ritorsioni nei confronti dei Paesi dell'Unione. A rendere preoccupante un clima già abbastanza teso è la previsione dell'arrivo a Roma, nella stessa giornata, di almeno 8mila black-block, provenienti da Francia, Germania, Grecia e altri territorio a Nord Italia, che faranno di tutto per sfondare i posti di blocco e raggiungere la zona rossa, dove si terranno le celebrazioni.

Per questo motivo, per la giornata di sabato, sono stati revocati i turni a tutti gli uomini delle Forze armate, mentre la Questura di Roma schiererà sul territorio 3mila agenti. Nei giorni scorsi si è avviato, per questo motivo, un dialogo con i rappresentanti di Eurostop, tra i quali si teme possano infiltrarsi frange estremiste più violente. Il clima è stato definito «di piena collaborazione». I controlli avverranno via terra e via cielo e si ricorrerà ai Predator dell'Aeronautica militare, per sorvegliare dall'alto e agli elicotteri delle varie forze di polizia. Ma nelle zone interdette ci saranno anche i cecchini delle forze speciali. Vietato l'uso di caschi, passamontagna o altro copricapo che possano consentire ai manifestanti di poter essere irriconoscibili. Bandito anche l'utilizzo di petardi, fumogeni o altro materiale esplosivo. Per questo ogni borsa e zaino saranno controllati. L'obbligo, per gli uomini impegnati sul campo, sarà quello di far rispettare i «divieti in piazza». Ma non è finita, perché i controlli passeranno anche attraverso i circuiti di video sorveglianza.

Ma le verifiche si faranno anche ai punti di accesso alla città: stazioni dei treni, aeroporti, raccordo anulare e uscite autostradali, con perquisizioni a tappeto. Chi sarà trovato in possesso di materiale atto a offendere avrà il foglio di via immediato. E poi ci saranno due zone off limits: una blu e una verde. La prima è l'area intorno al Campidoglio, comprese piazza Venezia, i Fori Imperiali, Ara Coeli, piazza San Marco; la seconda è tra via IV Novembre e via del Tritone, compresa via Nazionale. Le due zone non saranno accessibili, se non agli autorizzati, a partire dalla prima mattinata di venerdì 24.

Il capitolo «terrorismo», resta però il più preoccupante. Sono soprattutto gli appelli online, diffusi in queste ore dagli attivisti dell'Isis, a creare sconcerto. L'invito a «colpire e uccidere in Occidente», per l'intelligence, è da prendere in seria considerazione. Per questo il lavoro dei nostri servizi interni punta l'accento sul controllo dei possibili legami tra lo Stato islamico e radicalizzati che vivono in Italia.

Come Anis Amri, l'attentatore della strage di Berlino, nel nostro Paese potrebbero infatti essere nascosti altri foreign fighters pronti a tutto pur di uccidere «gli infedeli europei».

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