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Anziani, il «Piano Berlusconi»: minime a mille euro e più cure

Il leader di Forza Italia promette un ministero per la terza età. Prima misura: aiuti alle mamme casalinghe

Anziani, il «Piano Berlusconi»: minime a mille euro e più cure

«Cari amici, cari coetanei...». Inizia così il messaggio video che Silvio Berlusconi invia a al congresso di Rimini di Senior Italia FederAnziani, federazione delle associazioni della terza età guidata da Roberto Messina. Un incipit che per un uomo abituato a sfidare il tempo - nonostante i suoi avversari continuino ad augurargli, non proprio in maniera disinteressata, di «godersi la vecchiaia» - rappresenta senza dubbio un piccolo colpo di genio.

L'attenzione verso gli anziani è una costante della sua storia e del suo impegno politico. E da tempo il presidente di Forza Italia ha promesso che nel programma un «ramo» del suo Alberto della Libertà sarà dedicato proprio alla terza età. Le sue proposte iniziano ora a prendere forma. Il Cavaliere annuncia, infatti, che se il centrodestra dovesse vincere le elezioni «ci sarà una novità importante: quella di un ministro e un ministero dedicato alla terza età. Ci aiuterà molto il lavoro nel quale vi state impegnando voi di FederAnziani mettendo insieme centri, strutture, tecnici e specialisti che si occupano di anziani». Berlusconi torna a cavalcare anche un altro suo storico cavallo di battaglia. «Riteniamo moralmente indispensabile e doveroso aumentare i minimi pensionistici a 1000 euro al mese per tredici mensilità», dice aggiungendo che ciò deve valere anche «per le nostre mamme che hanno lavorato tutti i giorni a casa e che devono poter avere la possibilità di trascorrere una vecchiaia serena e dignitosa. Noi aumentammo le pensioni minime a un milione di lire, la cifra che allora era il minimo indispensabile per garantire un'esistenza dignitosa. Poi venne l'euro che ha trasformato questa cifra in 500 euro e nessuno può vivere dignitosamente con 500 euro».

Nel suo intervento Berlusconi prende un impegno in prima persona - «e siati certi che lo rispetteremo» - a mettere queste misure come provvedimenti prioritari del suo nuovo governo, se gli italiani «come credo» ci daranno il compito di governare. Misure che secondo Berlusconi si rendono necessarie anche perché la vita «per fortuna» si allunga e «siamo di fronte a una trasformazione epocale che riguarda l'Italia e tutta la società occidentale che sta cambiando. «Ho promosso alcuni studi dell'Università e dell'ospedale San Raffaele: l'obiettivo a portata di mano è quello di accrescere nel prossimo futuro la prospettiva di vita fino a 125 anni». Una prospettiva definita «positiva e affascinante» ma che allo stesso tempo crea «diversi problemi visto che le persone devono poter invecchiare in salute ma anche in condizioni di sicurezza economica, fornendo un contributo attivo alla società di cui fanno parte. Invece nel 2016 11 milioni di italiani hanno dovuto rinunciare a prestazioni sanitarie indispensabili a causa dei costi troppo elevati. Di queste persone un quarto sono anziani. Questo significa che quasi tre milioni di anziani non hanno i soldi per curarsi. É una situazione chiaramente inaccettabile anche per i numeri della nostra spesa sanitaria. Oggi con loro lo Stato si comporta in modo profondamente ingrato e ingiusto».

Al contrario, «dare voce agli anziani significa dare voce alla parte più saggia della società».

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