Politica

Apocalisse in Veneto Zaia: «Noi in ginocchio Un miliardo di danni»

Ora il governatore chiede proroghe fiscali Salvini: «Stiamo già trovando 200 milioni»

E ra consapevole il governatore del Veneto, Luca Zaia. Gli ultimi bollettini meteo lasciavano poco spazio all'ottimismo. C'erano segnali di tempesta perfetta. È arrivata puntuale a fare, secondo lui, un miliardo di danni. In una situazione in cui l'Italia importa l'80 per cento del legno che consuma, al danno ambientale si aggiunge quello economico. Secondo stime di Coldiretti sarebbero 14 milioni gli alberi crollati nel Nordest. E secondo gli esperti ci vorrà un secolo per far tornare la foresta come era pochi giorni fa. Senza contare gli effetti sul turismo. Anche la seconda foresta per importanza per la presenza di abeti rossi dai quali si ricava il legno per realizzare i celebri violini Stradivari, ha subito gravi danni. Si tratta della Val Saisera, una foresta in frazione di Valbruna Malborghetto che si trova nella zona di Tarvisio (Udine).

Ma torniamo al Veneto. Qui Zaia chiede aiuto alla gente: «Siamo in ginocchio, chiediamo solo di non abbandonare la montagna veneta, di non scappare per non spopolare queste bellissime zone. Stiamo lavorando, c'è l'esercito, la Protezione civile, i vigili del fuoco. Ci sono case crollate, un centinaio di strade interrotte e una viabilità sparita». Oggi parte una lettera al presidente del Consiglio Conte. «Stiamo redigendo un dossier - continua Zaia - raccogliendo tutte le immagini possibili, perché dopo due giorni i veneti puliscono e dunque non sanno documentare i danni». E tornando sulle scadenze fiscali, conclude: «Si faccia la proroga fiscale come per Liguria, Calabria e Sicilia». Ma è tutto il Veneto a fronteggiare l'emergenza. Ieri mattina a Venezia 105 centimetri di acqua alta hanno invaso la città, a cominciare da piazza San Marco. Per fortuna il vicepremier Salvini fa sapere di essersi già attivato. «La devastazione a Belluno, la montagna senza più alberi. Mi si stringe il cuore. Domani (oggi) sarò sul posto, stiamo già cercando (e trovando) i primi 200 milioni per aiutare le popolazioni colpite, Sicilia compresa!», scrive su twitter il ministro dell'Interno. Detto ciò, non si sa da dove cominciare. Il direttore della Protezione Civile Angelo Borrelli si augura tempestività negli interventi. «Se ci mettessimo a fare la conta dei danni sprecheremmo tempo, invece dobbiamo partire subito. Qui in Veneto la situazione è apocalittica come in Liguria, strade devastate, tralicci piegati come fuscelli. Chiederemo lo stato d'emergenza per le prime risorse. Poi ordinanze per gestione detriti e lavori di ripristino». Ed è di ieri la notizia che un milione di euro saranno destinati al recupero dei boschi dell'altopiano di Asiago. Lo ha annunciato il sottosegretario Giancarlo Giorgetti.

Problemi anche in Liguria, dove c'è allarme per il possibile sversamento in mare di carburante dai 211 yacht affondati, arenati o dispersi dopo la mareggiata che lunedì scorso ha distrutto il porto di Rapallo. Le prime fuoriuscite sono state avvistate dall'elicottero della Guardia Costiera «Nemo-01» che ha sorvolato la zona devastata dal crollo della diga foranea del porto Carlo Riva.

Paura anche nella Pianura Padana, dove la piena del Po è passata senza danni in provincia di Pavia. Il livello del fiume è in calo al punto di rilevazione del Ponte della Becca.

Oggi la piena è prevista nella provincia di Reggio Emilia e la situazione è monitorata minuto per minuto.

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