Politica

La Appendino torna grillina doc «Togliamo il wi-fi dalle scuole»

Poi il sindaco di Torino precisa: «Solo le emissioni superflue»

Paolo Bracalini

Dopo la «promozione della dieta vegana sul territorio comunale» come priorità del programma di governo cittadino, la rivoluzione grillina del nuovo sindaco di Torino Chiara Appendino prevede un'altra novità originale, il taglio di internet, che pure è lo strumento della Rete dov'è nato il M5s. Il problema sarebbe il wi-fi, la connessione internet wireless, considerato dai grillini dannoso per la salute. Perciò la Appendino prevede nel suo programma la riduzione «del tempo e della quantità delle emissioni» a partire dalle scuole, «in modo che sia garantita la connettività per lo stretto necessario», perché ai Cinque Stelle sta «a cuore lo sviluppo dei sistemi di connessione», ma anche «l'ambiente e la salute». Non solo, a pagina 23 del programma si legge che la giunta cercherà «di ridurre il numero di singoli impianti o emittenti, riducendole al numero strettamente necessario a garantire la copertura e/o la connettività dei dispositivi mobili», mentre la giunta assicura che seguirà «tutti i principi di precauzione relativi alle onde generate da ogni impianto di emissione, ancor di più se queste apparecchiature si trovano all'interno di edifici scolastici». D'altra parte proprio Grillo nei suoi show raccontava che un uovo può essere cotto alla coque con le onde elettromagnetiche del telefonino (una bufala che girava su internet anni fa), e nel M5s dove regna l'incubo delle «scie chimiche» (e pure per i vaccini) il timore per le onde wi-fi sembra essersi ben trasmesso dal fondatore ai suoi adepti.

Compreso il sindaco Appendino, che però si è affrettata a correggere il tiro dopo le immediate sollevazioni del web alla proposta di limitare internet a Torino. Con un tweet la Appendino precisa che «si tratta di eliminare le emissioni superflue riducendo tempo e/o quantità delle emissioni in modo che sia garantita la connettività. Non ho mai detto che il wi-fi è nocivo». C'è però un precedente, sempre in Piemonte, col sindaco grillino di Borgofranco di Ivrea che aveva deciso di spegnere il wi-fi scuole del paese dopo aver letto su «molte cose in proposito sul web». L'Appendino smentisce di voler fare la stessa cosa, ma il suo assessore all'Ambiente, l'ultra-vegana e animalista Stefania Giannuzzi, sembra più possibilista: «Valuteremo in maniera articolata». Si vedrà.

Intanto il nuovo sindaco si muove nella rete dei poteri torinesi. Dopo essersi inimicata il movimento No Tav (da sempre vicino al M5s) per aver espresso solidarietà ai poliziotti a difesa dei cantieri Tav, la Appendino inizia a ricevere attenzioni cortesi da parte dell'aristocrazia industriale cittadina. Poco prima dei ballottaggi ha incontrato, in maniera «riservata», il presidente della Juventus Andrea Agnelli insieme al capo della comunicazione della società bianconera (dove la stessa Appendino ha fatto uno stage), mentre si vocifera di diplomazie all'opera per un prossimo meeting con il presidente di Fca, John Elkann, nel solco della tradizione filogovernativa della Fiat. Parole di stima anche da Giovanni Cobolli Gigli, vicino alla famiglia Agnelli, e dal grande vecchio della finanza torinese, Enrico Salza (già Compagnia di San Paolo).

Da Fassino al M5s il passo è lungo, ma si può fare.

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