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Appendino vola, Raggi giù: testacoda M5S sui sindaci

La grillina torinese è il primo cittadino più amato Penultima la collega di Roma. Exploit di Pizzarotti

Appendino vola, Raggi giù: testacoda M5S sui sindaci

Testacoda grillino, con la sindaca di Torino Chiara Appendino che vince la Governance Poll del 2017 lasciando la collega del Movimento Cinque Stelle che guida il Campidoglio, Virginia Raggi, al penultimo posto della classifica sul gradimento dei politici locali da parte dei cittadini realizzata ogni anno da Ipr Marketing per Il Sole 24. Due simboli dell'ascesa del Movimento, due percorsi diversi, risultati agli antipodi. Chissà se Beppe Grillo sarà stato più contento del successo dell'Appendino o più infuriato per la figuraccia Raggi, sprofondata al 103esimo posto con il 44 per cento dei consensi, crollati rispetto al momento dell'elezione del 23,2 per cento. Peggio di lei soltanto la prima cittadina di Alessandria, del Pd, Maria Rita Rossa, per la quarta volta ultima. La Appendino, invece, dopo aver conquistato alle scorse elezioni una città da sempre di sinistra come Torino, se la ride dal primo posto raggiunto grazie al 62 per cento dei sì. È lei la sindaca più amata d'Italia, segno che il suo cambiamento graduale, attraverso le piccole cose, è più efficace della rivoluzione grillina della Raggi di cui i romani ancora attendono di vedere i risultati. «I numeri fanno piacere - dice la Appendino - ma sono solo numeri». Il secondo posto va al sindaco di Firenze Dario Nardella, Pd, che aveva vinto l'edizione del 2014 e nel 2015 era arrivato sesto. Piace al 60,5 per cento dei cittadini Federico Pizzarotti, alla guida del Comune di Parma. L'ex grillino ha scalato la classifica (la scorsa edizione era 49esimo) dopo essere stato allontanato dal Movimento. Da segnalare nella parte alta della classifica, al quarto posto con il 60 per cento dei consensi, il sindaco di Latina Damiano Colletta, il primo non di centro destra della città dal 1993, pari merito con Vincenzo Napoli (Salerno), Luigi Brugraro (Venezia), Paolo Perrone (Lecce), che lo scorso anno deteneva il primato del più amato d'Italia, Paolo Calcinaro (Fermo) e Luigi De Magistris. Un bel traguardo, il quarto posto, per il primo cittadino di Napoli relegato negli anni passati alle ultime posizioni.

Se nella capitale la Raggi deve fare i conti con un notevole abbassamento dell'indice di gradimento, a Milano c'è Beppe Sala, Pd, che registra un consenso del 55 per cento, superiore del 3,3 per cento rispetto al risultato raggiunto alle passate elezioni, piazzandosi però solo al 30esimo posto, lo stesso conquistato dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Da segnalare anche il buon risultato di Clemente Mastella, primo cittadino di Benevento, in decima posizione con il 59,5 dei consensi. Il più amato dei presidenti di Regione, invece, è il governatore del Veneto, Luca Zaia, della Lega, che raggiunge il 60 per cento dei consensi, seguito da quello della Toscana, Enrico Rossi, Pd, con il 57 per cento. Debora Serracchiani, governatrice di centrosinistra del Friuli Venezia Giulia, è terzultima.

Intanto dovrebbe arrivare oggi l'attesa sentenza sul contratto imposto alla sindaca Raggi e ai pentastellati romani dalla Casaleggio associati, che prevede il pagamento di una penale di 150mila euro in caso di violazione dei principi del Movimento Cinque Stelle.

I ricorrenti, Venerando Monello e Monica Cirinnà (Pd), chiedono la nullità del documento e l'ineleggibilità della sindaca.

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