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Applausi, affetto e tifo. "È come vent'anni fa"

Da Boccia ai big di Forza Italia fino alla Pascale. Il leader è il mattatore tra battute e selfie

Applausi, affetto e tifo. "È come vent'anni fa"

Fiuggi - L'orgoglio azzurro. La sensazione di aver riportato indietro le lancette dell'orologio e di essere pronti a far ripartire il motore, con il navigatore impostato in direzione Palazzo Chigi. L'immagine nitida di una sorta di nuova discesa in campo, l'ennesima. L'impressione di aver ritrovato l'approdo sicuro nelle braccia di un leader ancora capace di trascinare ed emozionare, dopo anni di navigazione incerta. Il completamento della palingenesi con la quale Forza Italia rinasce insieme al suo fondatore.

La convention di Fiuggi ricorreva da mesi nei discorsi dei dirigenti azzurri. L'appuntamento settembrino nella cittadina termale era stato caricato di aspettative importanti, sia per la grande rentrée berlusconiana, sia per la regia politica di Antonio Tajani, approdato da pochi mesi allo scranno più alto del Parlamento di Strasburgo.

Alla prova dei fatti l'esito è decisamente all'altezza delle aspettative. Nella chat privata dei coordinatori i messaggi, alla fine del discorso, sono tutti improntati a grande entusiasmo. Sorridono anche gli albergatori di Fiuggi che per la tre giorni hanno potuto contare sul tutto esaurito. Così come grande successo riscuotono le iniziative collaterali, come la cena di beneficenza per le cittadine colpite dal terremoto con il direttore de il Giornale, Alessandro Sallusti come ospite d'onore, per la quale vengono bruciati 400 biglietti a 30 euro l'uno.

«Abbiamo riscoperto le ragioni che hanno portato più di vent'anni fa alla nascita del partito e del centrodestra» scrive Mara Carfagna su Formiche. E la sensazione diffusa è proprio quella di aver costruito un solido ponte capace di collegare passato e futuro, coniugando esperienza, affidabilità e visione. La stessa accoglienza che gli viene riservata all'arrivo a Fiuggi è di quelle vecchio stile: calca indescrivibile, urla modello rockstar, le lettere consegnate alla scorta affinché vengano recapitate al presidente, i biglietti da visita lanciati da alcune ragazze. Una dimostrazione di affetto che suscita emozione e anche un pizzico di commozione in Berlusconi, mentre tanti militanti cercano di strappare una foto a lui o a Francesca Pascale. Il tutto mentre Roberto Gasparotti, l'uomo dell'organizzazione dei grandi eventi, si riprende la scena e dirige le operazioni.

Il resto sta nella carica di Berlusconi - ascoltato in sala anche dal presidente di Confindustria Vncenzo Boccia - che si prende la scena con la sua capacità di ascolto, come quando accoglie nella sua suite i sindaci terremotati di Norcia, Arquata del Tronto, Teramo e Ascoli Piceno. «Cosa posso fare di concreto» chiede. E loro: «Vincere, perché solo lei al governo saprebbe davvero cosa fare». «Allora se vinco verrò dieci giorni a stare con voi», è la sua promessa. Oppure quando incontra Vanessa, figlia di Antonio Ledezma, tra i leader dell'opposizione al governo Maduro. E poi l'ironia e la battuta pronta. Nella calca Nunzia De Girolamo urla: «Presidente, qui c'è una ragazza incinta!», segnalando il desiderio di quest'ultima di fare una foto. E lui si gira pronto: «Ma non sono stato io!».

Quella stessa ragazza dopo il discorso verrà convocata e omaggiata di un abbraccio e del sospirato selfie presidenziale.

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