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Applausi e mormorii, il pubblico si infiamma

Tra battute, calzini e scarpe colorate, la platea della Versiliana si fa sentire

Applausi e mormorii, il pubblico si infiamma

nostro inviato a Marina di Pietrasanta (Lu)

Quattro star dei talk show, Alessandro Sallusti li mette insieme nella gabbia e butta la chiave. Lascia che facciano a gara tra loro per spiccare di più. Nicola Porro, Corrado Formigli, Giuseppe Cruciani, Luca Telese non se lo fanno ripetere due volte e accettano la sfida del direttore del Giornale . Tra lazzi, accuse, scherzi e discorsi seri, si studiano, si confrontano, si azzannano e si spalleggiano. I calzini rossi che il Virus Porro porta infilati nei mocassini fanno scoppiare l'ilarità del pubblico quando Cruciani racconta di aver incontrato in montagna Matteo Salvini con «un signore vestito in maniera incredibile, con i calzini colorati...». «Come quelli di Porro», grida subito uno rimasto in piedi dietro e transenne. Le scarpe da ginnastica verde fosforescente de La zanzara Cruciani si agitano sul palco, mentre dice che il leader della Lega conquista il pubblico perché «lui è così ruspante davvero, non lo fa per suscitare simpatia e lì a Madonna di Campiglio pescava nel laghetto le trote insieme a cinque amici con i quali aveva diviso la casa in affitto». Telese, poi, sfoggia calzature dal taglio classico ma bicolori, nelle nuance del marrone, che tiene accavallate mentre critica il «buonismo politically correct che ha spinto molti giornali a non pubblicare la foto del piccolo Aylan morto sulla spiaggia turca», mentre era giusto che suscitassero scandalo.

Un paio di scarpe nere con lacci, l'unico tradizionale è quello che vorrebbe essere lo meno, Formigli. Le tiene ben allineate vicino alla gambe della sedia, mentre bacchetta i talk show che non mandano le immagini dei profughi in marcia nei Balcani. Non è facile tenere il filo di un dibattito quando i conduttori sono quattro, ma tutto diventa un dialogo anche con il pubblico. Che rumoreggia, quando Formigli critica Paolo Del Debbio perché «dedica puntate e puntate ai rom, creando un'emergenza che non c'è». Che interloquisce con Telese quando cita Berlusconi, «uno che ha sempre avuto metà dell'informazione contro» e Renzi, che invece viene lodato da tutti e sceglie le trasmissioni amiche. Che applaude Porro, quando ricorda che per vent'anni lui e i giornalisti come lui sono stati «martoriati nelle trasmissioni di sinistra, come quelle di Santoro». Che contesta Cruciani quando dice che «il lecchinaggio c'è sempre stato ma quella del premier non è dittatura dell'informazione». Il confronto tra i leoni in gabbia risplende.

Stoccate, affondi e nelle prime file, tra un pubblico molto toscano ma non solo locale, si diverte molto anche l'ex ministro dei Trasporti nel governo Berlusconi, Pietro Lunardi.

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