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Arresti e «purghe» a Mosca per la morte dell'ad Total

Via il direttore e il vice dell'aeroporto. Dimissioni «ufficiali» indotte dai vertici russi. In manette i responsabili della sicurezza dello scalo

Arresti e «purghe» a Mosca per la morte dell'ad Total

Quattro nuovi arresti, due dimissioni ai vertici che sembrano piuttosto teste tagliate, numerose sospensioni dei manager ai vertici dell'aeroporto e il grave imbarazzo di Mosca proprio in un momento in cui i rapporti con l'Occidente sono tesi per via della crisi con l'Ucraina. A meno di 48 ore dall'incidente allo scalo Vnukovo della capitale russa, in cui hanno perso la vita Christophe de Margerie, amministratore delegato e presidente della compagnia petrolifera francese Total, e tre cittadini francesi membri dell'equipaggio del jet privato, un Falcon 50, che si è schiantato subito dopo il decollo, a Mosca saltano pedine cruciali ed è caccia ai responsabili. Le manette sono scattate per il capo dei servizi aeroportuali e responsabile dei servizi per spazzare la neve Vladimir Ledenev, il direttore dei voli dell'aeroporto Roman Dunaye e i controllori del traffico aereo Alexander Kruglov e Svetlana Krivsun. Quest'ultima, controllore tirocinante di 24 anni, volto sorridente e bella presenza immortalata in alcune foto che ieri hanno fatto il giro del mondo, pur nel suo ruolo di stagista, ha dato l'autorizzazione al decollo. «L'indagine ci fa pensare che queste persone non hanno rispettato le norme sulle operazioni di sicurezza di volo e di terra, e che questo abbia causato il tragico incidente», si legge in una dichiarazione del Comitato Investigativo, l'equivalente russo dell'Fbi. «Sono stati arrestati come sospetti». Resta in carcere fino al 21 dicembre, con un provvedimento di custodia cautelare per decisione del tribunale di Mosca anche Vladimir Martynenko, il conducente dello spalaneve che ha urtato contro il carrello dell'aereo in fase di decollo: i test hanno confermato la presenza di alcol nel sangue per una quantità pari a 0,6 grammi per litro (equivalente a circa 100 grammi di alcolico forte) nonostante subito dopo l'incidente, il legale dell'uomo ha smentito che fosse ubriaco, citando problemi cardiaci, ma ha riconosciuto che il suo cliente forse aveva consumato «qualche goccia di alcol». La difesa aveva proposto il pagamento di una cauzione di un milione di rubli (circa 20mila euro) per la scarcerazione oppure i domiciliari. Lasciano invece i loro incarichi il direttore dell'aeroporto Andrei Diakov e il suo vice Serghiei Solntsev.

Stando alle registrazioni audio contenute in una delle scatole nere, i due piloti del jet dell'ad della Total, hanno agito seguendo scrupolosamente le istruzioni ricevute in fase di decollo e non potevano evitare l'impatto con lo spazzaneve che ha causato la tragedia. L'inchiesta, alla quale partecipano anche specialisti francesi, assume sempre più i contorni di una «negligenza criminale» a più livelli, magari anche legata alla situazione meteo, la nebbia, nello scalo dove uno dei terminal è riservato ai voli presidenziali e governativi.

In una conferenza stampa trasmessa da Rossia 24, gli investigatori russi sostengono che i due piloti del jet privato hanno visto un mezzo in movimento («un'auto» nelle registrazioni della scatola nera) che attraversava la pista circa 14 secondi dopo l'inizio della fase di decollo. Il mezzo potrebbe essere lo spazzaneve con il quale l'aereo è entrato in collisione. L'impatto che ha fatto ribaltare e andare in fiamme l'aereo sarebbe avvenuto dopo altri 14 secondi, quando l'aereo si era appena alzato in volo e viaggiava a 248 km/h. Inoltre, anche se c'era nebbia, la visibilità era di 2.000 metri, e non di 350 come riferito dai dirigenti dell'aeroporto.

Il patron di Total sarà sepolto lunedì a Saint-Pair-sur-Mer, nel dipartimento della Manche con una cerimonia privata dopo una ufficiale.

La Russia, come ha ricordato Putin, perde «un vero amico», che si era speso apertamente contro le sanzioni occidentali.

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