Politica

Assalto nel nome dell'Isis Parigi riscopre il terrore

Al grido di «Allah è grande» un marocchino di 20 anni con coltello e finta cintura esplosiva tenta di entrare in un commissariato: ucciso

Ancora una volta Parigi è al centro delle cronache di violenza, bloccata questa volta soltanto in parte dalla paura di un nuovo attacco terroristico. Un uomo di vent'anni, Sallah Ali, marocchino senza fissa dimora, è stato ucciso ieri dalla polizia. Proprio nel giorno dell'anniversario della strage di Charlie Hebdo, e più o meno alla stessa ora, prima di mezzogiorno, un individuo sulla ventina si è avvicinato al commissariato della Rue de la Goutte d'Or, del XVIII arrondissement, brandendo una piccola mannaia da macellaio, al grido di «Allah Akbar». Secondo quanto riportato dai mass media francesi, i due agenti di guardia gli avrebbero chiesto di fermarsi. Al suo rifiuto, uno dei due poliziotti avrebbe esploso cinque colpi. Si sarebbero accorti allora che l'uomo aveva legato alla vita un marsupio da cui spuntavano fili elettrici. La polizia ha ordinato ai passanti di allontanarsi, ha creato un perimetro di sicurezza, bloccando l'intero quartiere, mentre i commercianti dell'area abbassavano le serrande dei negozi. Per alcuni minuti, la linea 2 e 4 del metrò parigino sono state interrotte. Un robot degli artificieri è entrato in azione e soltanto allora si è capito che la «cintura esplosiva» indosso all'uomo e di cui i mass media francesi avevano parlato in un primo momento era finta.Addosso al giovane è stato ritrovato un pezzo di carta con la bandiera dello Stato islamico, una rivendicazione in arabo «non equivoca», secondo fonti giudiziarie, che farebbe riferimento ad atti di vendetta per «le morti in Siria». Secondo le prime rivelazioni dei media, l'uomo sarebbe di origine marocchina. Il sito dell'emittente Bfmtv scrive che sarebbe già stato coinvolto in un furto a Sainte-Maxime, nel dipartimento del Var, nel 2013. L'uomo avrebbe agito da solo, secondo una prima ricostruzione degli inquirenti. E se in un primo momento un portavoce del ministro dell'Interno ha dichiarato che era troppo presto per parlare di atto terroristico e lo stesso ministro Bernard Cazeneuve, arrivato sul posto dell'attacco, ha chiarito che «tutto sarà fatto per capire di più sulle motivazioni del gesto», sono la sezione antiterrorismo della Brigata criminale di Parigi e la Direction générale de la sécurité intérieure, DGSI, a seguire l'indagine.L'attacco è avvenuto proprio mentre il presidente François Hollande era in visita alle forze di sicurezza di Parigi, nel giorno del ricordo per la strage di Charlie Hebdo, in cui morirono 12 persone, tra cui tre poliziotti. «Lo affermo qui, ancora una volta, non li scorderemo mai. Sono morti affinché noi potessimo essere liberi», ha detto il presidente.Un attacco molto simile a quello avvenuto ieri a Parigi, risale al dicembre 2014, quando a Joué-lès-Tours, nella regione del Centro della Francia, un uomo di circa 20 anni è entrato in un commissariato e armato di un coltello ha ferito tre poliziotti, al grido di «Allah Akbar».Con la chiusura e la messa in sicurezza di un intero quartiere, una nervosa Parigi è ricaduta nella paura. Poco meno di due mesi fa, il 13 novembre, una serie di attentati rivendicati dallo Stato islamico contro lo stadio, bar e locali del cuore della capitale hanno fatto 137 morti e bloccato la Francia e il Belgio, da cui arrivavano le menti degli attacchi, per diversi giorni.

In seguito a queste violenze, Parigi ha irrobustito la sua operazione militare contro postazioni dell'Isis in Siria e Iraq, intensificando i bombardamenti aerei a fianco degli Stati uniti e dei loro alleati occidentali e arabi.

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