Cronache

Assassinato nella sua auto davanti a moglie e figlioletto

Agguato ad Afragola: ferita la donna, illeso il piccolo È l'ennesimo delitto di camorra, il settimo in 10 giorni

Assassinato nella sua auto davanti a moglie e figlioletto

Le faide dei camorristi non conoscono giorni di festività. Nessuna tregua. Si spara e si uccide a qualunque ora, in mezzo alla gente, che tanto poco importa se vede o no, si colpisce, si sparisce. In attesa del prossima. I sicari di oggi potrebbero essere le vittime di domani.

La macabra conta degli addendi dice sette omicidi in 10 giorni, nel Napoletano.

Ieri, lungo una strada ancora intasata da questo lungo ponte percorso da vacanzieri, l'ultimo delitto. Un'esecuzione in pieno giorno, roba da professionisti. La vittima tranquilla e inerme nella sua auto incolonnata ad Afragola, davanti a un negozio di giocattoli, lungo la Statale Sannitica. Accanto la moglie, dietro il figlioletto e un suo amico.

Giorno di festa, appunto, in famiglia. Ha appena undici anni il bambino che ha visto papà morire davanti ai suoi occhi centrato da un colpo, uno solo, precisissimo alla testa. Un proiettile fuoriuscito dal cranio e che ha ferito alla mano sua madre.

Remigio Sciarra, questo il nome della vittima, aveva 52 anni, viveva a Cardito, in provincia di Napoli, non lontano da dove lo hanno ammazzato. Il killer è arrivato in moto, si è affiancato al finestrino della Volkswagen Polo nuova di zecca e in un batter di ciglia ha portato a termine la sua «missione». Copione tragico già visto. Non erano ancora le due 2 del pomeriggio, sotto un solleone già tropicale è piombato il baluginio dei lampeggianti delle «Gazzelle».

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Casoria e quelli del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna: almeno a loro la vittima non era sconosciuta. Al contrario: Sciarra arrestato anni fa per un'estorsione ai danni di un imprenditore, poi per usura, sarebbe stato- , secondo gli investigatori, uomo vicino al clan Cennamo. Per di più da quest'anno risultava tra i sorvegliati speciali.

Insomma un delitto che non sa di giallo, ma «solo» semplicemente ennesima barbarie di una criminalità che sembra governare più dello Stato. E che si fronteggia sul territorio, in mezzo a noi, a dispetto di noi.

Le ostilità tra malavitosi si erano riaperte proprio ad Afragola, lo scorso 25 maggio. Quel giorno, in via Benedetto Croce, venne trovato in un'auto il cadavere di Salvatore Caputo, 72 anni, pregiudicato. Era crivellato di proiettili. Poche ore dopo, a Giugliano in Campania, padre e figlio, Vincenzo ed Emanuele Staterini, rispettivamente 51 e 30 anni, vennero giustiziati mentre giocavano alle slot machine all'interno di una tabaccheria in corso Campania. Anche loro uomini in odor di camorra. Ancora sangue nella notte tra il 26 e il 27 maggio, stavolta nel centro di Napoli: Carmine Picale, 29 anni, viene freddato all'interno di un pub.

Il 27 maggio è il giorno del doppio omicidio del 45enne Carlo Nappello e del nipote 23enne. Chi il prossimo?

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