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Atlantia toglie il velo ai documenti segreti Faro della GdF sui rapporti col Ministero

La società pubblica la concessione: in sicurezza spesi 280 milioni l'anno

Atlantia toglie il velo ai documenti segreti Faro della GdF sui rapporti col Ministero

I Benetton alzano formalmente il velo sulla concessione dei 3mila km di autostrade date in gestione da Anas e su tutti gli allegati che ne sono seguiti. Una tonnellata di documenti con elenchi, tabelle, rinvi e formule matematiche. Per comprendere appieno i dettagli, quelli che fanno discutere e scandalizzano sul rapporto tra investimenti e pedaggi, occorrerebbe una laurea in ingegneria civile. In serata, a mercato chiuso, è poi arrivata la notizia che la Guardia di Finanza sta acquisendo la corrispondenza tra la società e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Lo ha dichiarato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi.

Nonostante il linguaggio ostico della documentazione, emerge comunque qualche dettaglio. L'attenzione del mercato si è concentrata sull'allegato «E» all'Atto aggiuntivo della Convenzione Unica sottoscritta il 12 ottobre 2017. Dalle dettagliate tabelle emerge che gli investimenti previsti tra i 2013 e il 2038 siano pari a 10,3 miliardi di cui 7,5 destinati alle manutenzioni ordinarie per una remunerazione del capitale pari al 10,21 per cento. Più in dettaglio, per il 2018 Autostrade per l'Italia, ha destinato alla manutenzione 288,4 milioni di cui 105,3 milioni destinati alle «pavimentazioni», 33,5 milioni per le «operazioni invernali» e 32,4 milioni in «sicurezza». La cifra, relativamente costante nel tempo (va dai 283 milioni del 2013 ai 291,9 del 2038), si raffronta prima di tutto con quella gigantesca degli incassi dai soli pedaggi (al netto degli altri ricavi come royalties per le aree di servizio). Tra il 2001 al 2017 Autostrade per l'Italia ha accumulato 43,7 miliardi. È inoltre interessante verificare che, ai sensi della concessione, il canone corrisposto allo Stato per i colossali incassi ricavati dai pedaggi sulla rete autostradale gestita da Altantia è pari al 2,4% dei proventi netti a cui si aggiunge il canone sulle subconcessioni o attività collaterali pari al 5% sui ricavi. Tra le attività collaterali non vanno dimenticate le stazioni di servizio di cui la metà è affidata ad Autogrill, altra società controllata dai Benetton sempre tramite Altantia. Tra gli spunti emersi dalla pubblicazione della concessione è tornata d'attualità la dote fornita dallo Stato (i «contributi» previsti all'art. 6 della concessione): 10,3 milioni all'anno stanziati per il periodo 1997-2016; poi 51 milioni per il '97; 25,8 milioni per il '98 e '99, 28 milioni per il 2000; 38,7 milioni all'anno tra il 2001 e il 2012; 51,6 milioni all'anno per il 2013-2017; oltre ai 40 milioni per Rho in vista di Expo.

Considerando le polemiche seguite al crollo del Viadotto Polcevera, è interessante verificare le modalità previste per l'accertamento degli inadempimenti, la decadenza della concessione per le ipotesi di recesso, revoca e risoluzione del contratto. Non solo. La concessione parla di clausole assicurative che sollevano lo Stato dai danni subiti da terzi e prevedono l'assunzione della responsabilità da parte di Autostrade dei danni subiti dallo Stato, a causa del danneggiamento o della distruzione degli impianti.

Ieri infine Autostrade ha annunciato che erogherà contributi anche per sostenere i commercianti e gli imprenditori della zona Rossa. Tra le attività danneggiate c'è anche quella di Ansaldo Energia.

In Borsa Atlantia, la finanziaria della famiglia di Ponzano Veneto che controlla Autostrade per l'Italia, ha chiuso la seduta a 18,7 euro in rialzo dello 0,9 per cento.

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