Politica

Attacco all'hotel: morti e ostaggi in Burkina Faso

I terroristi nel cuore dell'Africa con due autobombe e un commando: nel mirino gli stranieri. L'ambasciata francese: «Sono jihadisti»

Gaia CesarePrima le esplosioni di due autobomba, poi l'assalto di un commando di uomini armati e mascherati. L'inferno jihadista stavolta ha per teatro la capitale del Burkina Faso, Ougadougou, dove nel mirino dei terroristi sono finiti l'hotel Splendid, all'interno del quale c'è un numero imprecisato di ostaggi e l'adiacente caffè Cappuccino, entrambi frequentati da occidentali e personale delle Nazioni Unite. Nel caffè ci sono vittime dalle sembianze occidentali. E basta dopo all'ambasciata francese per chiamare le cose col proprio nome: «attacco terroristico».Decine le auto in fiamme fuori dall'hotel, circondato dalle forze di sicurezza che hanno ingaggiato uno scontro a fuoco con gli attentatori. Nel ristorante dell'albergo sarebbero stati presenti dai 100 ai 150 clienti, a cena dopo la preghiera della sera. A confermare la presa di ostaggi Moëz Bhar, fotoreporter per Reuters Africa, che subito ha mostrato le immagini dell'assalto. Secondo Bagaré Saidou Diallo, un dipendente del Ministero delle Finanze Burkinabé, gli uomini armati e «barbuti» dichiaravano di agire «in nome dello Stato Islamico», e di due vittime «di pelle bianca» al ristorante Cappuccino.Due voli dell'Air France e della Turkish Airlines, che dovevano atterrare all'aeroporto di Ougadougou sono stati dirottati verso altri scali.Intanto ieri, in Somalia, i jihadisti somali di al-Shabaab, legati all'Isis, hanno ucciso almeno una sessantina di soldati kenioti per poi rivendicare l'attacco. Un'autobomba si è scagliata contro una base dell'Unione Africana a Ceel Cado, nel sud del Paese e, secondo l'esercito somalo, i jihadisti sono riusciti a penetrare dentro le mura della postazione militare. La base militare attaccata dagli estremisti al-Shabaab è gestita dalle forze di pace keniote e si trova a circa 550 chilometri da Mogadiscio, vicino al confine con il Kenya. Gli Shabaab sostengono ora di averne preso il pieno controllo. Abitanti della zona hanno detto alla Bbc che «c'erano cadaveri ovunque» e che le milizie islamiche hanno issato la loro bandiera sulla base delle truppe keniote e che hanno sfilato in città.

Nato nella seconda metà degli anni Duemila, il gruppo al-Shabaab, che in arabo significa gioventù, è stato prima legato ad al-Qaida ma poi ha giurato fedeltà al sedicente califfo Abu Bakr al Baghdadi, leader dello Stato islamico.

Commenti