Politica

Attacco «in stile Parigi»: l'Isis colpisce Giakarta

Kamikaze davanti a un caffè Starbucks e motociclisti suicidi contro la polizia. Solo due morti per l'inesperienza dei terroristi

Fausto BiloslavoAttacco del terrore «stile Parigi», ma lanciato dall'altra parte del mondo, a Giacarta. Per cinque ore il centro della capitale dell'Indonesia è stato sconvolto da un commando kamikaze dello Stato islamico. Un segnale che il Califfato sta espandendo i suoi tentacoli in Oriente dal Bangladesh alle Filippine.Cinque terroristi sono stati uccisi, ma si teme che fossero di più. Le vittime dell'attacco sono un canadese, un indonesiano e venti persone rimaste ferite, alcune in maniere grave, come un funzionario olandese dell'Onu. L'attacco è scattato alle 10.30 del mattino, prima dell'alba in Italia, nel distretto Jalan Thamrin dove si trovano ambasciate, uffici dell'Onu, hotel e ristoranti frequentati da occidentali. Un primo kamikaze si è fatto esplodere davanti ad un caffè Starbucks ripreso dall'alto con un video telefonino.Il quartiere centrale è sprofondato nel panico con terroristi in abiti civili, che sparavano, pistola in pugno, in mezzo alla folla in fuga. Altri jihadisti suicidi si sono lanciati contro un posto di polizia a bordo di motociclette facendosi esplodere. Corpi speciali e blindati dell'esercito sono intervenuti nel centro di Giacarta trasformato in zona di guerra. Dopo aver seminato terrore per strada i terroristi superstiti si sono asserragliati in un teatro rifiutandosi di arrendersi. La battaglia è finita alle 15.20, ora locale, con l'eliminazione degli uomini armati. «Volevano imitare le azioni terroristiche di Parigi», ha confermato un portavoce della polizia. Per inesperienza o scarsa pianificazione non sono riusciti a fare lo stesso numero di vittime. L'attacco multiplo e coordinato è stato subito rivendicato: «Un gruppo di mujaheddin del Califfato in Indonesia ha colpito un ritrovo dell'alleanza crociata che combatte lo Stato islamico a Giacarta con quattro martiri che hanno attaccato con armi leggere e cinture esplosive». Il giorno prima il leader di Al Qaida, Ayman al Zawahiri, aveva esortato i suoi seguaci in Indonesia a colpire obiettivi occidentali. Il Califfo l'ha battuto sul tempo. Secondo il capo della polizia di Giacarta, Tito Karnavian, la mente del terrore è Bahrun Naim, comandante della legione di almeno 300 indonesiani arruolati sotto le bandiere nere in Siria. Naim era stato arrestato nel 2010, ma poi rilasciato. Le formazioni locali che hanno giurato fedeltà al Califfo sono il Gruppo dei mujaheddin indonesiani dell'Est guidato dal super ricercato Abu Wardah Santoso e la Jamaah Anshorut Tawid. Prima l'Indonesia era terreno di caccia di Al Qaida, ma dal 2014 fra 1000 e 2000 estremisti islamici avrebbero aderito al Califfato.Lo scorso dicembre sono stati sventati degli attentati simili a quello di ieri con l'arresto di 9 sospetti terroristi oltre al sequestro di materiale chimico e bandiere nere.In Oriente i gruppi del terrore jihadista stanno usando la tattica del «Califfato a distanza», come ha rivelato George Brandis, procuratore generale australiano. L'obiettivo è espandersi nel Sud Est asiatico piantando le bandiere nere grazie a gruppi della guerra santa locali in collegamento con i combattenti in Siria, che rientrano in patria da veterani. Lo scorso anno il «Califfato a distanza» ha colpito in Bangladesh con omicidi mirati di occidentali. In settembre è stato ucciso nella capitale, Dhaka, il cooperante italiano Cesare Tavella e due mesi dopo ferito gravemente il prete missionario Piero Parolari. Lo Stato islamico ha confezionato, per la prima volta, un video di propaganda e reclutamento in cinese. Nelle Filippine i «Soldati del Califfo» hanno pubblicato in rete le prime foto di un campo di addestramento nel sud dell'arcipelago con le bandiere nere. In Malesia sono stati arrestati negli ultimi due anni oltre 150 estremisti con gli occhi a mandorla sospettati di aderire allo Stato islamico. Un paio di settimane fa due attentatori suicidi malesi si sono fatti esplodere in Siria e Iraq.

Singapore e la Malesia hanno innalzato l'allarme terrorismo al massimo livello dopo l'attacco di Giacarta temendo altre zampate del Califfato d'Oriente.

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