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Avvocato travolto e ucciso in auto Il pirata era ubriaco

Milano Non solo guidava ubriaco, ma era anche distratto perché stava guardando lo schermo del cellulare. Il 34enne peruviano che venerdì alle 8.45 a Milano ha travolto e ucciso un giovane avvocato che si trovava a bordo di una Mini Minor è finito al carcere di San Vittore con l'accusa di omicidio stradale aggravato dallo stato di ebbrezza. L'uomo, B. A. M. V., aveva un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (il limite consentito è di 0,5) e in macchina aveva alcune bottiglie di birra vuote. Inoltre era recidivo. In passato infatti gli era già stata ritirata la patente sempre per essersi messo al volante ubriaco. Il documento di guida gli era stato restituito di recente. Dopo i primi rilievi della polizia locale e la ricostruzione della dinamica dell'incidente, il pm Sara Arduini ieri ha chiesto per lo straniero la convalida dell'arresto oltre alla misura della custodia cautelare in carcere.

La vittima dello schianto è Luca Andrea Latella, 31 anni, una laurea alla Bocconi e un impiego nell'ufficio legale della Eniservizi di San Donato, società del colosso petrolifero. Il giovane era a bordo della sua auto d'epoca, fermo al semaforo rosso in attesa di poter attraversare l'incrocio tra via Campazzino e via Virgilio Ferrari, nella periferia sud di Milano. Il peruviano al volante di un van Mercedes da nove posti viaggiava a velocità elevata e non ha neppure visto l'altra auto ferma sulla strada. Il furgone ha tamponato la Mini con una tale violenza da accartocciarla completamente nella parte posteriore e sbalzarla per una cinquantina di metri. Persino il semaforo è stato abbattuto. Latella è morto sul colpo, mentre l'investitore è stato soccorso dal 118 e portato in codice verde al Policlinico. Poi al Niguarda per i test anti droga e anti alcol, infine comando dei vigili.

CBas

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