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Altro che sconti, salgono Imu e Tasi

L'allarma della Cgia: "I Comuni inaspriranno le aliquote. Quella della Tasi sulla prima casa rischia di salire al 6 per mille. Un peso inostenibile per le famiglie"

Altro che sconti, salgono Imu e Tasi

Tornano, o potrebbero tornare, a salire le tasse sulle prime case. E già da quest'anno. La segnalazione arriva dagli Artigiani di Mestre.

«L'aliquota della Tasi sulla prima casa rischia di salire al 6 per mille», avverte il segretario dell'organizzazione, Giuseppe Bertolussi. Per il momento, si tratta di un andamento che deve trovare conferma su larga scala. «Il campione analizzato è ancora molto ristretto. Tuttavia - avverte la Cgia - la tendenza appare abbastanza chiara: i Comuni, anche per l'anno in corso, hanno deciso di aumentare il peso fiscale dell'Imu e della Tasi».

Fino ad ora, segnalano gli esperti degli Artigiani di Mestre, «sono poco più di una dozzina le amministrazioni comunali capoluogo di provincia che hanno deliberato le aliquote-detrazioni dell'Imu e della Tasi per il 2015». Ma «oltre la metà dei sindaci che hanno già deliberato - come quello di Arezzo, di Bologna, di Livorno, di Modena, di Potenza, di Rimini e di Treviso - ha deciso di aumentare il peso delle tasse sugli immobili». I sindaci di Aosta, di Carbonia, di Pesaro e di Rovigo hanno confermato la stessa situazione del 2014. Gli unici Comuni che - segnala la Cgia - hanno disposto di alleggerire il carico fiscale sui propri concittadini sono stati quelli di Enna e di Mantova.

Il rischio di un aumento generalizzato scatterà alla fine di maggio. Entro quella data, termine ultimo per i Comuni per approvare il bilancio di previsione di quest'anno, il numero delle delibere che aumentano le tasse sulle prime case è destinato ad aumentare.

«A fronte di 1,5 miliardi di euro di mancati trasferimenti previsti per quest'anno - ricorda Bortolussi - per assicurare i medesimi livelli dei servizi, la maggioranza dei sindaci ha deciso di ritoccare le aliquote o di ridurre le detrazioni dell'Imu e/o della Tasi». E a rendere ancor più delicata la situazione, Bortolussi segnala «che nel 2015 i Comuni non disporranno di 625 milioni di euro. Risorse stanziate a favore delle amministrazioni comunali solo per il 2014 che, nelle iniziali intenzioni del legislatore, dovevano servire a ridurre il peso della Tasi sulla prima casa».

«Tra i tagli e il venir meno di queste preziose risorse, che nel 2014 sono servite ad abbattere il peso della Tasi sulla prima casa, per l'anno in corso - rimarca il segretario della Cgia - mancheranno nelle casse dei Comuni oltre 2,1 miliardi di euro che, in parte, saranno coperti dai cittadini attraverso un inasprimento della tassazione sugli immobili». In aggiunta, ricorda il presidente degli Artigiani di Mestre, la legge di Stabilità 2015 ha congelato l'aumento della Tasi sulla prima casa al 6 per mille. «Un pericolo, però, che rischiamo di subire l'anno prossimo. Infatti, se dal 2016 non verrà applicata la local tax , la situazione si ripresenterà nuovamente».

L'argomento è diventato subito tema da campagna elettorale. Zaia (Veneto) cavalca le argomentazioni della Cgil: le tasse aumenteranno.

E lo stesso fa Giovanni Toti (Forza italia): le false promesse di Renzi, segnala in un tweet .

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